Al timone del Coni sale Pescante

Gattai battuto, il neopresidente promette democrazia e apre a Regioni e scuola Gattai battuto, il neopresidente promette democrazia e apre a Regioni e scuola Al timone del Coni sale Pescante Lotta per la segreterìa: Pagnozzi brucia Petrucci ROMA. Due ore per eleggere ieri (ore 11 spaccate) Mario Pescante, di Avezzano, 55 anni, nuovo presidente del Coni, e per un quadriennio, al posto di Arrigo Gattai presidente da sei anni: 30 voti a 12 dal Consiglio nazionale al completo. Un'ora e mezza per eleggere i due vicepresidenti, cioè Bruno Grandi della ginnastica 32 voti e Bartolo Consolo del nuoto 29, davanti a Zerbi, Gola, Valentini e Nostini (41 schede, Gattai se n'era già volato via, in Sardegna, e non a Caprera-esilio, bensì a Portorotondo-vacanze), e per eleggere la Giunta: Mondelli rugby 29, Checcoli equitazione 28, Sordillo calcio 28, Melai hockey su prato 27, Alessi automobilismo 27 e Romanini canottaggio 20, «completati» dai due vicepresidenti e da Carraro e Nebiolo membri del Ciò. Il nuovo governo dello sport italiano è nato in fretta e bene, L'importantissima nomina del segretario generale, Raffaele Pagnozzi, ha preso invece quattro ore e mezza, con il rischio di spaccature immediate. Democratico, forse troppo. Pescante comunque ha detto: «Dovrete abituarvi ad un Coni che discute, a sedute lunghe, alla dialettica anche dura che sostituisce l'unanimità sospetta». Ed è stata una dichiarazione di piena rottura con il passato, con i suoi vent'anni di segreteria. Sui quali anni Carraro, capo del Coni dal 1978 al 1987, ha precisato: «Con Onesti e con me Pescante poteva lavorare anche alla gestione dell'Ente, con Gattai accentrante e invadente no: per questo si è giustamente candidato contro il suo presidente». Il neosegretario Pagnozzi, avellinese di 48 anni, ex rugbista, giornalista, «nasce» nel Coni, ufficio studi. Carraro lasciando l'ente lo ha poi portato con sé prima al ministero del Turismo e spettacolo poi al Comune di Roma. Lo dicono uomo di Carraro, tocca a lui provare di essere uomo dello sport. Hanno partecipato alla votazione per il segretario proposto dalla giunta 37 persone, 21 per Pagnozzi, 10 contro, 6 schede bianche. Torniamo alia vittoria di Pescante: era prevista, ma nella grande sala del Foro Italico ci sono stati lunghissimi applausi. Gattai ha detto poche parole, si è congedato con dignità: stretta di mano a Pescante, auguri perché non si sciupi su programmi balzani, «sennò sarà l'inumazione del nostro sport». Dimissioni immediate, senza attendere che Maccanico, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, formalizzi la successione. E' uscito di corsa, faccia tesa, occhi gonfi. Pescante ha parlato bene di Gattai, «gran combattente, onestissimo nella lotta elettorale». Ma ha tenuto le parole più belle per Carraro, un amico e un consigliere, e soprattutto per Nostini, non rieletto - come invece Grandi - alla vicepresidenza, non in Giunta, «ma l'uomo senza il quale io non sarei diventato presidente del Coni». La lunga e contorta giornata nell'insieme è stata positiva: e mai ha aleggiato qualche uccellacelo della politica. Nelle dichiarazioni pre-voto, dopo l'anodina relazione di Gattai, Rosini, caccia, ha rivendicato la dignità dei presidenti federali, dileggiati da certa stampa, mentre Matarrese ha tirato in ballo la sua idea dell'unità a ogni costo (ma ormai si era in piena democrazia) e Nebiolo ha parlato di Ciò, doping e Universiadi. Votazione segreta e rapida. Pescante ha detto appena dopo l'elezione poche parole, strizzando il suo programma: «Democrazia, dialogo, lavoro. Subito il decentramento di tanti compiti sportivi alle regioni, fra l'altro lo vuole la legge, e alla scuola, sennò è la fine». Sa benissimo di avere davanti un compito tremendo, con un panorama sportivo da day after. Pericoloso in questo senso celebrare nella sconfitta di Gattai la cacciata del tiranno, come ieri hanno fatto molti, pescantiani in extremis dopo avere goduto del regime. Chi sotto Gattai non parlava mai è colpevole perlomeno di connivenza. • Pescante sa di sport, sa di dover cancellare l'immagine sua di uomo del vecchio regime. Dovrà lavorare moltissimo e guardarsi dai cortigiani, nati ieri anche se con i capelli bianchi. Ieri gli avrebbero votato contro Gola Pellicone*Colucci Armani De Felice Moratti Silva Testa Zerbi Zucchi Valentino. E Gattai. Petrucci segretario era stata la scoperta all'alba di giovani presidenti, contro Pagnozzi. Petrucci negli ultimi cinque anni è stato segretario del basket, segretario del calcio, vicepresidente esecutivo della Roma, presidente del basket. Ha detto di non voler tradire uno sport che ama, da cui è amato, e che è reduce da una sconfitta terribile. Se lo diceva subito, si risparmiavano almeno tre ore, utili magari per fare un po' di sport. Gian Paolo Or-mezzano Mario Pescante (a destra) insieme con Matarrese: il nuovo presidente del Coni ha 55 anni, è laureato in legge; ha ricevuto 30 voti contro i 12 di Gattai

Luoghi citati: Avezzano, Comune Di Roma, Portorotondo-vacanze, Roma, Sardegna