«Papa Luciani fu eletto perché molto malato» di Enrico Benedetto

«Pio XII terrorizzato dalle vittorie del pei» Pubblicate in Francia le memorie del cardinale Martin, al servizio di sei pontefici «Papa Luciani fu eletto perché molto malato» «Giovanni XXIII diceva: la Bibbia è per quelli di sinistra» I DI SAN PIETRO PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Vecchio e Nuovo Testamento sono per quelli di sinistra» gli confidò un giorno Giovanni XXIII. Di Albino Luciani ricorda invece una frase al papabilissimo card. Kònig: «Le ho preso il posto, vero?» E la straordinaria bonarietà autoironica. Indeciso se portare o meno la croce appartenuta al suo predecessore, esclama: «Mi sento come l'asino di Buridano». Nelle fotografie ufficiali gli sembra vogliano farne «un Arlecchino». E scherza quando un cardinale gli chiede l'autorizzazione per accendersi una sigaretta: «Sì, ma... fumata bianca». Ne «I miei sei papi» («Mes Six Papes», edizioni Marne, 295 pagine)), l'ormai ultraottuagenario card. Jacques Martin narra con estrema franchezza aneddoti e storie talora poco canoniche sui pontefici ai quali prestò i suoi servigi dal lontano '36. Il volume - fresco di libreria - non contiene rivelazioni straordinarie, ma alcuni spunti fanno riflettere. L'autore, già in servizio con Pio XI, «cameriere» di Pacelli, infine protonotario apostolico e gran cerimoniere nella prefettura vaticana, conosce parecchi retroscena. Se oggi - al terzo libro - ne lascia intuire qualcuno, fra pudore e diplomazia estrema, si può ben fargli credito. Su Giovanni Paolo I scrive, per esempio, che il vero giallo non è la morte, bensì l'elezione: «Disse a varie riprese, persino in udienza pubblica, che aveva il cuore malato. E' credibile che i cardinali, nel designarlo, ignorassero la circostanza? Ma se lo sapevano, perché affidare la responsabilità suprema a un cardiopatico?» Il Sacro Collegio potrebbe dunque aver compiuto una mossa non aliena da secondi fini. Quali, il card. Martin preferisce tacerlo, o forse l'ignora. E il mistero rimane. Curioso destino, il suo. Piccar- do, i superiori lo trattennero nell'Urbe dopo gli studi per redigere testi in francese. Il parroco valdostano che se ne occupava pare bazzicasse volentieri il patois e italianismi non consoni alla lingua di Racine. Martin corresse il tiro. Qualche anno più tardi, troverà in Pio XII un virtuoso francesista. Nel dicembre '47, all'ennesima lode per la sua abilità linguistica, Pacelli sbottò: «Beh, se vincono i comunisti avrò sempre un mestiere, insegnare lingue». E che le vittorie del pei lo inquietassero non fa dubbio. Sorpreso che a Castel Gandolfo malgrado una maggioranza locale rossa la gente l'accogliesse festosa, osservò perplesso: «Non sembrano gli stessi delle elezioni». Papa Giovanni ce lo mostra nelle sue amabili insofferenze come Luciani un trentennio dopo - verso l'etichetta pontificia. «Ho provato 8 giorni a mangiar solo. Mamma mia! Non mi va proprio». E non trovava nella Bibbia - aggiunse - alcuna prescrizione che vietasse commensali per il successore di Pietro. Ecco Paolo VI respirare di sollievo dopo un'udienza generale ai carismatici, così lontani dalla sua personalità: «Deo gratias! Ne siamo usciti vivi». Jacques Martin ne ripercorre gli slanci antinazisti («Quello che fanno i tedeschi ai prigionieri polacchi grida vendetta»), ma anche i giudizi forse meno lungimiranti: «Un vero uomo buono, di cuore» spiegò reduce da un incontro con Lyndon Johnson il 3 gennaio '68, in pieno Viet nam. En passant, apprendiamo che il card. Villot intendeva ras segnare le dimissioni perché «Il Corriere della Sera» esaltava il più dinamico Benelli. «Luciani mi domanda come si fa a fare il Papa: "E dire che inse gno da sempre catechismo!"» «Niente sedia, tenetela per quan do sarò vecchio» annuncia. Anco ra: confessa di ignorare le man sioni. «Ho cominciato a leggere l'Annuario Pontificio», soggiun ge. Il suo fascino strega, e Martin non ritroverà i medesimi, commossi accenti per Wojtyla. Ultima chicca, la claustrofobia da conclave, i cardinali che nell'estate '68 agognano invano più toilettes. Finestre chiuse, calura atroce. E' quasi ribellione fra i porporati. Ma finiranno per inchinarsi alla divina consuetudine. - Enrico Benedetto «Pio XII terrorizzato dalle vittorie del pei» Da sinistra a destra: Giovanni XXIII. Giovanni Paolo I e il cardinale Jacques Martin, autore del libro sui Papi che ha servito

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Francia, Parigi, Urbe