«Il leader bosniaco in fuga»
Izetbegovic forse oggi a Ankara. Il giornale di Sarajevo titola: «Fuck America» Izetbegovic forse oggi a Ankara. Il giornale di Sarajevo titola: «Fuck America» «Il leader bosniaco in fuga» Rotta dei musulmani, l'Onu lascia Mostar ZAGABRIA. L'epilogo sembra ormai sempre più vicino. Le forze serbo-croate intensificano le loro offensive, l'Onu dà segni di resa e perfino Izetbegovic, il leader musulmano, si starebbe apprestando ad abbandonare la barca bosniaca in procinto di affondare. Il comando delle forze croato-bosniache ha ordinato la mobilitazione generale e ha istituito il coprifuoco notturno in tutte le zone della Bosnia-Erzegovina da esse controllate. Il presidente del Consiglio di difesa croato (Hvo), Jadranko Prlic, ha ordinato a tutti gli abili al servizio militare di rendersi disponibili entro 24 ore. Secondo molti osservatori, si sta preparando la spallata finale contro le forze musulmane. Le offensive congiunte delle milizie serbe e croate sono particolarmente violente a Nord-Est di Sarajevo, dove si combatte per un agglomerato di villaggi musulmani nel territorio delimitato da Maglaj, Zepce e Zavidovice. Secondo radio Bosnia, i croati appoggiati dall'artiglieria pesante serba hanno sferrato un violento attacco contro Novi Seher, villaggio a Sud-Est di Maglaj controllato dai musulmani. «L'intero villaggio è in fiamme» ha annunciato l'emittente governativa. Nel corso di una missione perlustrativa, i caschi blu britannici hanno intanto rilevato «un attacco a tenaglia» contro Maglaj: i croati ad Est e i serbi ad Ovest. Le milizie croate starebbero per completare la conquista di Zepce, il che segnerebbe la fine del controllo musulmano sull'importante strada di collegamento e approvvigionamento con le roccaforti governative di Tuzla e Zenica. A conferma del degradarsi della situazione militare è venuta la notizia dell'abbandono, da parte dei caschi blu spagnoli, di Mostar. Lo ha comunicato il ministro della Difesa spagnolo, Julian Garcia Vargas, motivando la decisione con i continui e crescenti attacchi croati. «Visto che a Mostar non è risultato possibile un lavoro di interposizione - ha detto Garcia Vargas - si dovrebbe esaminare la possibilità di modificare il mandato dei caschi blu». Ma la notizia più clamorosa riguarda Alija Izetbegovic. Secondo quanto scrive il quotidiano turco «Milliyet», il presidente bosniaco si appresterebbe a lasciare il Paese insieme ai suoi familiari per vivere esule in Turchia. Il giornale afferma che Izetbegovic arriverà oggi stesso ad Ankara. «Milliyet» sostiene che Izetbegovic e 15 suoi congiunti si stabiliranno a Bursa, storica città dove Annibale si avvelenò per non cadere nelle mani dei romani. Secondo il quotidiano, il capo dello Stato bosniaco avrebbe preso questa clamorosa decisione perché deluso dai contrasti sorti all'interno della presidenza collegiale bosniaca. La notizia della imminente uscita di scena di Izetbegovic non trova per ora nessuna conferma ufficiale, ma non vi è dubbio che un abbandono da parte sua spianerebbe la strada verso un accordo. Lo scoramento dei musulmani è esemplificato da un editoriale al veleno, intitolato «Fuck America». (America, vaff...), pubblicato da «Oslobodjene» (Liberazione) il giornale dì Sarajevo che non ha mai interrotto le pubblicazioni durante i 15 mesi di assedio, diventando simbolo della resistenza. Il quotidiano attacca la politica degli Stati Uniti, ma anche dell'Europa, di fronte alla crisi bosniaca, sottolineando in particolare il mancato utilizzo della «potente tecnologia occidentale militare» a difesa della capitale assediata. I rappresentanti dei serbi e dei croati della Bosnia-Erzegovina hanno intanto definito ieri a Ginevra i dettagli di quello che dovrebbe essere il futuro assetto costituzionale del Paese in un'ottica confederale. Lo scrive l'agenzia Tanjug, secondo la quale serbi e croati hanno approvato tre documenti riguardanti rispettivamente i principi costituzionali, gli accordi transitori e gli aspetti militari. Non sarebbero state invece ancora definite le mappe relative alle frontiere delle tre piccole repubbliche destinate a costituire la futura confederazione, [e. st.] Infiltrati musulmani catturati dai soldati serbi presso Ugljevik, nel Nord-Est della Bosnia IFOTOREUTER]
Persone citate: Alija Izetbegovic, Garcia Vargas, Izetbegovic, Jadranko Prlic, Julian Garcia Vargas
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