A ogni vittima strappava un trofeo di Franco Pantarelli

A ogni vittima strappava un trofeo USA Joel «il soffocatore» non apre bocca, lo spaventa solo lo sguardo della madre A ogni vittima strappava un trofeo // mostro di New York voleva redimere le prostitute NEW YORK NOSTRO CORRISPONDENTE « Collezionava trofei tolti alle donne che aveva ucciso Joel Rifkin, detto «Joel il soffocatore», il giardiniere timido che ha confessato una ventina di omicidi. A ogni donna uccisa, Rifking toglieva un oggetto per ricordo: carte d'identità, chiavi, anelli. Mai indumenti intimi. La sua non era una raccolta di feticci, ma di trofei. Adesso Joel sta raccontando le sue gesta e i poliziotti prendono appunti e tracciano segni sulle mappe. Poi vanno a scavare e i cadaveri delle vittime di questo nuovo «serial killer» vengono alla luce. Ieri ne sono stati trovati due, uno vicino all'aeroporto Kennedy e uno a Long Island, non lontano da dove Joel abitava con la madre e la sorella. Inoltre, in base ai racconti di Joel, sette altre prostitute i cui cadaveri erano stati trovati casualmente negli ultimi tre anni, vengono considerate sue possibili vittime. Con quella trovata domenica sera sul suo camioncino, quando due poliziotti lo hanno fermato per contestargli la mancanza di una targa, fanno dieci. Ma lui dice di averne ammazzate molte di più: forse diciassette, forse venti. Accertarlo non sarà facile. «Sarà una lunga ed estesa indagine» ha detto ieri Thomas Constantine, il «Superintendent» della polizia di New York che coordina le ricerche, perché non è chiaro se questo giardiniere trentaquattrenne stia dicendo tutta la verità. Ieri è stato formalmente portato davanti al giudice e accusato di omicidio plurimo di secondo grado. E' rimasto a bocca aperta, senza dire una parola. La sua sola preoccupazione sembrava quella di non incrociare lo sguardo della madre Jenny, 73 anni, e della sorella Jan, 33 anni, completamente sconvolte dalla scoperta che Joel è un maniaco assassino. Loro hanno sempre pensato, quando lo vedevano uscire la sera e tornare tardissimo, che avesse un'amante e che per pudore non volesse dirlo. Invece andava in Alien Street, la strada delle prostitute nella zona Sud di Manhattan, a prendere le sue vittime. Molte delle donne che frequentano quella strada se lo ricordano. Qualcuna di loro ha anche avuto con lui un rapporto, e dopo aver visto la sua foto sui giornali e avere appreso degli omicidi si è sentita atterrita dallo scampato pericolo. Aveva un atteggiamento insolito, dicono ora, come se volesse tentare di «redimerle». Una bruna dai capelli lunghi di nome Roby dice che spesso lui le ha chiesto di vederla «al di fuori del lavoro, ma io gli ho sempre risposto che non esco con estranei». Franco Pantarelli

Persone citate: Alien, Joel Rifkin, Kennedy, Thomas Constantine

Luoghi citati: Manhattan, New York