Gipo: «lo, contro tutti» di B. Min.

Gipo: «lo, contro tutti» Gipo: «lo, contro tutti» «1giudici facciano il loro lavoro basta coi metodi sudamericani» TORINO. Onorevole Farassino, che figurai Ovunque la Lega dà prova di efficienza. A Milano, già domani, Formentini convoca il primo Consiglio comunale e lei, a Torino, è efficiente solo nel trovare le scappatoie legali per ritardare l'insediamento del nuovo governo cittadino. Non si vergogna? «Se ci fosse stata anche qui chiarezza nel voto e avessimo il sindaco, Torino sarebbe efficiente come Milano. L'anomalia non è la Lega che vuole chiarezza, ma un sindaco che non ha ancora detto chi saranno i suoi assessori. Si fosse pronunciato il giorno dopo l'elezione potrei capire le critiche, ma nemmeno questo ha fatto. Chi di dovere faccia il possibile per risolvere in fretta questa vicenda. Primo fra tutti il Tribunale regionale amministrativo che per discutere il nostro ricorso ha fissato un'udienza straordinaria il 31 luglio, alla vigilia dei 45 giorni di ferie che si cuccano ogni anno. Lo sa che il Tar in luglio aveva una sola udienza in programma? E che muovano il culo da quelle poltrone che fruttano 8 milioni al mese di stipendio!». Saranno anche ferie, ma quel mese e mezzo si definisce "sospensione dei ternuni" e l'udienza è stata fissata il 31 luglio perché era l'unico giorno che permetteva di rispettare la procedura. Forse vi sentite al di sopra della legge? «Quando si tratta di brogli bisogna forse chiedere il permesso a qualcuno per agire? Ma scherziamo? Tutti dovrebbero avere interesse a fugare ogni dubbio e la magistratura, con le prove che gli abbiamo fornito, deve intervenire subito». Perché brogli? Le vostre prove si basano sui verbali redatti nei seggi, che sono pubblici, e dai quali si scopre che sono stati commessi tantissimi errori. Non i brogli che potrebbero emergere solo andando a controllare le schede. Ma non l'ha ancora fatto nessuno. «E allora lo facciano subito e poi dicano sulle prime pagine dei giornali che Farassino sbaglia. Invece si preferisce il silenzio che induce a pensare il contrario. Non è esaminando il nostro ricorso il 31 luglio e poi andando in ferie che si eliminano i sospetti. Questi sono metodi sudamericani». Ma torniamo al sindaco Castellani: ha annunciato che comunicherà oggi i nomi dei suoi assessori. «Vedremo, la realtà è che ogni componente della «marmellata», com'è detta la coalizione di Castellani, vuole la sua fetta di potere. Tutti sanno che stanno litigando». Non teme l'impopolarità di perpetuare il blocco di una città in crisi e reduce da mesi di commissariamento? «Guai se si svolgesse un mandato seguendo la popolarità. Il mio compito; come chiede il 25 per cento dei torinesi, è quello di andare fino in fondo. Certo, su questo punto hanno buon gioco ad attaccarmi, ma intanto il sindaco riveli la sua giunta e faccia andare avanti ciò che gli permettono i poteri che già ha, e non sono indifferenti. Inizi, ad esempio, a riordinare la macchina comunale con i suoi 16 mila dipendenti. Solo su questo può andare avanti sei mesi per far capire a tutti quelli che sono lì per lavorare non per maturare la pensione o per un vitalizio». Insomma, la Lega contro tutti: il Tar, il Prefetto, il segretario generale del Comune, il commissario Malpica e pure i dipendenti municipali. «E allora? E' forse una colpa essere contro uno come Malpica sotto inchiesta per i fondi rubati ai servizi segreti? Un commissario che se non gli avessi mandato i nostri parlamentari a battere i pugni avrebbe approvato il piano regolatore di Torino così com'è, nonostante le 1300 osservazioni presentate dai cittadini». Come finirà il duello con il Prefetto che le intima di convocare il Consiglio il 9 luglio, mentre lei sceglie il 2 agosto? «Certo sarà una bella rottura di coglioni per i consiglieri riunirsi ad agosto. Comunque, sto scrivendo una lettera al Prefetto con cui ribadisco la legittimità della mia convocazione: la sua diffida avrebbe avuto senso se mi fossi rifiutato. E poi la mia convocazione è partita prima della sua diffida». I soliti cavilli? «Quando vino sta combattendo ed è bombardato da tutte le parti si attacca a tutto ciò che pende. Non voglio intralciare il lavoro di nessuno: si faccia chiarezza e poi vadano pure avanti tranquilli». [b. min.]

Persone citate: Castellani, Farassino, Formentini, Malpica

Luoghi citati: Milano, Torino