Stangata alla tedesca di R. G.

Stangata alla tedesca Stangata alla tedesca Kohl taglia la spesa pubblica per ventimila miliardi di lire BONN. Tra le proteste dei sindacati e dell'opposizione socialdemocratica i partiti di governo in Germania (i cristiano-democratici della Cdu-Csu e i liberali della Fdp) hanno raggiunto un accordo per ridurre la spesa pubblica di 21,04 miliardi di marchi (19.100 miliardi di lire) nel bilancio federale del 1994. I tagli riguardano quasi esclusivamente la spesa sociale: sussidi di disoccupazione, assegni familiari, pre-salari agli studenti universitari. Ma il settore di gran lunga più colpito dalla «scure» del ministro delle Finanze, Theo Waigel, è quello dei provvedimenti di sostegno al mercato del lavoro, dal quale sono stati «grattati» circa 14 dei 21 miliardi di marchi. Con questo pacchetto di risparmio, approvato l'altra notte dalla coalizione, il governo tedesco si presenterà al prossimo G7, il vertice dei sette Paesi più industrializzati dell'Occidente (Usa, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada), in programma a Tokyo l'8 e il 9 luglio. Il piano di austerità è pensato come un contributo tedesco al superamento della recessione economica internazionale: di fronte ad una severa disciplina di bilancio da parte di Bonn, la Bundesbank potrebbe decidere, infatti, un nuovo ribasso dei tassi d'interesse, con effetti positivi a catena per l'economia mondiale. L'approvazione definitiva da parte del Parlamento è prevista per la metà di luglio. La pianificazione finanziaria di Waigel comprende anche i bilanci del 1995 e del 1996, per i quali sono previsti tagli rispettivamente per 27,39 e 28,75 miliardi di marchi. Uno dei presupposti di tutta la manovra è che l'anno prossimo i negoziati per il rinnovo dei contratti dei dipendenti e dei funzionari pubblici si concludano con aumenti reali pari a zero, cioè con la semplice compensazione del tasso d'inflazione. [r. g.]

Persone citate: Kohl, Theo Waigel, Waigel

Luoghi citati: Bonn, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Tokyo, Usa