«le Famiglie non tramontano»

«le Famiglie non tramontano» LE DYNASTY DEGLI AFFARI Cala a 5,5 miliardi l'utile Saffa, la perdita consolidata è di 35 miliardi «le Famiglie non tramontano» Bonomi: in Italia sono l'unica forma di capitalismo MILANO. «Non è vero che il capitalismo familiare in Italia stia tramontando. In Italia il capitalismo è solo familiare. E non mi riferisco soltanto ai grandi gruppi, ma a tutta l'industria, grande, media e piccola. Del resto, come potrebbe essere altrimenti? Non esiste un mercato borsistico, le banche, lo sanno tutti, finanziano secondo criteri spesso difficili da capire. Per mettere su una attività, bisogna rischiare in proprio, investendo i propri capitali. Quando non ci sarà più capitalismo familiare, non ci sarà più nuova industria». Carlo Bonomi sorseggia il bianco che accompagna l'antipasto di pesce, e chiacchiera volentieri al tavolo del Savini. Dove presenta i dati sul bilancio 1992 della Saffa, che chiude con un utile netto di 5,5 miliardi contro i 27 miliardi del 1991. «Un risultato non buono» osserva Bonomi che del gruppo Saffa è1 padrone «E del resto non poteva essere altrimenti con una congiuntura dove i prezzi della carta e del cartoncino crollano» A livello di gruppo la perdita è di 35 miliardi, per svalutazioni su partecipazioni (Sarriò e Saffa Immobiliare) per 59 miliardi. Scusi dottor Bonomi, ma allora perché continua a fare l'industriale? «Per spirito di servizio, senso di responsabilità». Ormai, Carlo Bonomi vive prevalentemente all'estero, spesso in Spagna, dove la Saffa controlla il gruppo Sarriò. Guarda alle vicende italiane con occhio un po' distaccato. Osserva, distrattamente, che quando una azienda va molto male «non è solo per investimenti sbagliati, ma perché ci sono gravi irregolarità». Cerca di non farlo vedere, ma le vicende Fondiaria e Montedison lo coinvolgono. Di Fondiaria fu azionista principale fino al luglio 1985, quando Mario Schimberni, presidente di Montedison, la portò via con la scalata a Bi-Invest. In seguito alla quale, Bonomi si trovò anche fuori da Montedison. Una vicenda complessa, in cui ciascuna delle parti in causa dette, all'epoca, versione differente. E Mediobanca ed Enrico Cuccia? «Un grande banchiere, cui piace curare le situazioni disastrate» Cose passate. Oggi Carlo ha in corso un'altra piccola guerra, con il Kio, già potente finanziaria kuwaitiana, verso la quale vanta un credito di 110 miliardi di lire, per attività cedute al gruppo Torres (100% Kio), ora in amministrazione controllata, mai interamente pagate. Le prime mosse sono a sua favore: la Saffa ha ottenuto il sequestro di beni del Kio per 500 miliardi a Ginevra e Zurigo. Ma può essere che tutto si risolva in modo pacifico, soprattutto se Tate & Lyle e il Banco Central Hispano americano riusciranno ad acquistare la Ebro Agricola spagnola (zucchero), dove Saffa ha una partecipazione del 5%, ricevuta come parte del pagamento dei beni ceduti a Kio. [v. s.] Carlo Bonomi

Persone citate: Bonomi, Carlo Bonomi, Enrico Cuccia, Mario Schimberni, Savini

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Milano, Spagna, Zurigo