Interrogato nell'inchiesta sul tonno di Claudio Martelli

Interrogato nell'inchiesta sul tonno MARTELLI Interrogato nell'inchiesta sul tonno MILANO. Ma chi è quel politico che esce di gran carriera da palazzo di giustizia su una 164 dai vetri neri? E' davvero Claudio Martelli quello che svicola, prende un'uscita secondaria e poi sgomma via? Sì, l'ex garofano d'oro è tornato per la seconda volta da Di Pietro e per la seconda volta non dice nulla e se ne va. «E' filato via come un tonno», dice un magistrato. Già, proprio di tonni si è parlato nel faccia a faccia di un'ora con Di Pietro. Presentazione spontanea con avvocato annesso, per l'ex ministro ed ex psi. E dopo il conto Protezione, primo avviso di garanzia, Martelli va sotto inchiesta per corruzione (unico tra i politici) per una storia di tonni. Racconta l'episodio a Di Pietro l'ex assessore milanese Bruno Falconieri, psi pure lui, adesso carcere a Pavia. E dice di avere intascato 50 milioni dal cognato di Martelli, Umberto Pedol, titolare della Tonno Nostromo, in cambio di un appalto per la fornitura delle mense scolastiche. Dieci di quei 50 milioni, spiega Falconieri, vennero pagati direttamente da Martelli. E l'ex ministro ieri, ha detto la sua a Di Pietro. «Martelli ha chiarito il suo ruolo nella vicenda», commenta l'avvocato Marco Deluca. Aggiunge: «Il suo ruolo è marginale e senza rilevanza penale. Pensiamo ad una archiviazione dell'avviso di garanzia, senza ulteriori straschichi giudiziari». [f. poi.]

Persone citate: Bruno Falconieri, Deluca, Di Pietro, Falconieri, Umberto Pedol

Luoghi citati: Milano, Pavia