L'ultimo scandalo di Lady Chatterley: una casetta in Canada di Fabio Galvano

L'ultimo scandalo di Lady Chatterley: una casetta in Canada Londra, in uno sceneggiato tv il regista adatta il capolavoro di Lawrence con l'aggiunta del lieto fine L'ultimo scandalo di Lady Chatterley: una casetta in Canada La dama e il suo amante «traditi» da Ken Russell E il pubblico insorge LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E vissero felici e contenti. Ma la licenza poetica del regista Ken Russell, che ha creato un radioso futuro in Canada per Lady Chatterley e per il guardacaccia Mellors, non è piaciuta né ai puristi né a chi apprezza - nelle opere di D. H. Lawrence - proprio gli esiti un po' appannati e incerti, con i fili del sipario affidati al lettore. «Un tradimento», accusano gli adepti della «Lawrence Society» dopo avere visto l'ultima puntata dello sceneggiato televisivo che per quattro domeniche ha tenuto undici milioni di telespettatori incollati alla Bbc: «Il trionfo dell'infedeltà sessuale sulla fedeltà al testo». Ma la tv, forse, non concede le stesse sfumature della penna; e nella scelta dei trionfi Russell ha optato - c'era da scommetterlo - per quello della passione. Non c'è pace per Lady Chatterley. Dal 1960, dallo storico processo che diede via libera alla pubblicazione del romanzo fino a allora considerato pornografico, ogni sua ricomparsa ha provocato strascichi polemici. Oggi non si discutono più le «parolacce» che avevano indignato generazioni d'inglesi ma che ora sono d'uso sempre più comune; né la nudità o gli espliciti amplessi. Il riflusso, semmai, è letterario. Questo adattamento - con la figlia di Vanessa Redgrave, Joely Richardson, nella parte della lady che spinta dalla passione supera le barriere di classe - non fa eccezione. «Mi domando proprio perché Russell l'abbia fatto», osserva indignato il professor Richard Hoggart, uno dei «testimoni» al processo del 1960: «E' sorprendente, dal momento che Lawrence non li aveva mai mandati in Canada. Mi pareva che la fine del romanzo fosse perfettamente adeguata». L'amante di Lady Chatterley si conclude con una lunga affettuosa lettera di Mellors, che lavora in una fattoria dell'Inghilterra centrale, a Connie, che sta con la sorella in Scozia. Gli amanti, in attesa del divorzio, aspettano la nascita di un figlio; e sperano di riuscire un giorno ad avere «una piccola fattoria», in cui trovare rifugio. Mellors, forse, non sapeva neppure dove fosse il Canada; e Connie non è mai corsa a Southampton per fargli la bella sorpresa. Né il romanzo, né le due successive rimasticature di Lawrence del tema ladyguardacaccia (La prima Lady Chatterley e John Thomas e Lady Jane) offrivano quell'ipotesi. Invece ecco, nella telecamera di Ken Russell, l'altoparlante di bordo che prega «Sir John Thomas» di raggiungere «Lady Jane» al ponte superiore. «Non è una conclusione migliore di quella originale», osserva Joan McCluskie, segretaria della Lawrence Society. Ma le sue critiche vanno oltre. L'interpretazione di Joely Richardson le è parsa «slavata» rispetto al forte personaggio di Connie, le scene d'amore «rozze e completamente diverse da ciò che Lawrence intendeva», persino lo scenario (il Nottinghamshire) inesatto: «Le foreste qui sono ben diverse, sono meno "civilizzate". E la casa dei Chatterley non era così sontuosa». Sono critiche relativamente pacate rispetto a quelle di Phillip Hodson, sessuologo, che ha definito lo sceneggiato «freddo, inetto e pornografico». Niente passione, ma soltanto sesso, allo stato crudo: «E poi la glorificazione dell'orgasmo simultaneo non farà che creare problemi a tutte quelle coppie che, non riuscendoci, si riterranno fallite». L'unica difesa, ma d'ufficio, è del produttore Michael Haggiag. Il finale di Russell, dice, è «un'estrapolazione della vita di Lawrence»: l'autore, ricorda, fuggì dall'Inghilterra con la moglie tedesca - l'aristocratica Frieda - dopo il loro incontro del 1912. «Non l'ha mai scritto, ma era chiaro che avrebbe voluto farlo. E poi non avremmo potuto chiudere lo sceneggiato in sordina, dopo quattro ore costruite attorno agli amanti in lotta col sistema sociale. Se non l'avessimo fatto, tutto sarebbe rimasto in sospeso. Una lettera non è una fine cinematografica». La morale, forse, è proprio quella: lo spettacolo deve prevalere, D. H. Lawrence si rassegni. Fabio Galvano I «L'infedeltà sessuale trionfa sulla fedeltà al testo» Czcpgsmdt Il regista Ken Russell. Nell'altra foto una scena del film «Lady Chatterley» con Sylvia Kristel e Nicholas Clay

Luoghi citati: Canada, Inghilterra, Londra, Scozia