«Se fumi non adotterai bambini» di Fabio Galvano

Inghilterra, fa discutere un provvedimento sperimentale per tutelare i minori Inghilterra, fa discutere un provvedimento sperimentale per tutelare i minori «Se fumi, non adotterai bambini» // ministero della Sanità contrario alle discriminazioni Ma la città di Richmond intende fare scuola nel Paese LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sei fumatore? Niente adozione. Dopo le polemiche per gli interventi cardiaci negati da due grandi ospedali inglesi a chi non si pente rinunciando alla sigaretta, tocca al Consiglio comunale di Richmond il ruolo di guastafeste per i fumatori. Ha deciso, infatti, che le famiglie nelle quali si fuma non potranno adottare bambini sotto i dieci anni. «Dobbiamo curare gli interessi dei piccoli», sostiene Maureen Woodriff, vicepresidentessa dei servizi sociali nella graziosa cittadina ai bordi di Londra: «Il loro benessere è la cosa più importante, quindi è imperativo assicurare loro la miglior casa possibile». Il ministero della Sanità, che sta mettendo a punto nuovi regolamenti per le adozioni, è notoriamente contrario a questo tipo di discriminazione. Ma quelli di Richmond non hanno alcuna intenzione di cambiare programma. «La salute dei bambini può essere messa a repentaglio - afferma la Woodriff - e poi c'è il pericolo, quanto mai reale, che anche il bambino prima o poi contragga quel vizio». Richmond, con una manciata di altri Comuni inglesi, aveva introdotto già un paio d'anni fa una serie di norme che di fatto impedivano ai fumatori l'adozione dei bambini sotto i due anni. Era una misura che pochi si erano sentiti di criticare: anche i fumatori, in fondo, hanno una coscienza. Ma l'ultima decisione ha davvero creato un vespaio. Le adozioni, ha detto l'ex ministro della Sanità Tim Yeo, non devono essere terreno «né per i dogmi né per le ideologie». Gli ha fatto eco un portavoce di Forest, gruppo d'azione per i diritti dei fumatori: «Questo è un perverso atto di discriminazione - egli ha detto - nei confronti dei genitori adottivi della classe operaia, che conta la maggior parte dei fumatori». Spostando la polemica sul terreno sociale, Forest può forse sperare in una maggiore comprensione da parte del ministero. «Il benessere del bambino è la cosa più importante - ha detto ieri un portavoce della Sanità - ma il fumo non è che uno dei numerosi elementi da tenere in conto. Non riteniamo che i fumatori debbano essere esclusi se rispondono a tutti gli altri requisiti». Le nuove direttive del governo, che saranno rese note durante l'estate, indicheranno altri elementi come prioritari. Anzitutto, a lume di buon senso, che si dia un trattamento preferenziale alle coppie sposate, e senza figli, che vivono iii buona armonia. Si indicherà quanto sia poco opportuno fare scelte «politicamente corrette» o basate unicamente sulla razza della famiglia e dei bambini. Si escluderanno invece le adozioni da parte di coppie omosessuali. Dei fumatori, probabilmente, non si parlerà. Ma sono le autorità locali, in definitiva, a decidere come comportarsi. E i crociati antifumo di Richmond sono destinati ad avere molti emuli in un'Inghilterra dove la sigaretta è sempre più all'indice nella coscienza pubblica. Basta guardare l'esperienza degli ospedali di Leicester e di Manchester dove i fumatori sono stati oggetto di un esplicito ricatto. «Smettete di fumare o non vi operiamo», si sono sentiti dire nei reparti di cardiologia. E dopo le polemiche iniziali, molto simili a quelle che si sentono adesso per le adozioni, il principio è passato. I fumatori, così poco interessati alla propria salute e accusati di «non fare nulla per aiutare se stessi», finiranno in lista d'attesa dopo 1 non fumatori. Il fumo è già una discriminante anche in altri settori. Chi vuole una polizza-vita, per esempio, pagherà premi più alti se è fumatore; e non c'è modo di bluffare. Ora i genitori adottivi con la sigaretta appesa alle labbra si vedranno passare davanti i bebé più adorabili. La loro è una battaglia persa in partenza: la domanda di bambini, infatti, supera di cinque volte l'offerta. «Se c'è da scegliere fra una famiglia di fumatori e una di non fumatori - dicono all'associazione che raggruppa le agenzie per le adozioni - è difficile giustificare il rischio supplementare». Fabio Galvano Scoppia la polemica «Saranno colpite le famiglie operaie» Per chi fuma Richmond in Inghilterra e Ancona in Italia sono territori «proibiti»

Persone citate: Maureen Woodriff