Un bicchier d'acqua dal rubinetto

Un bicchier d'acqua dal rubinetto Gli addolcitori e i filtri che permettono di ridurre fortemente le spese Un bicchier d'acqua dal rubinetto Daremo l'addio all'acquisto della «minerale»? Industria & famiglia: due ambiti delicati nei quali si gioca la protezione ambientale e del nostro organismo. Certo, perché le industrie producono enormi quantità di rifiuti che vanno smaltiti e nella propria casa bisogna evitare il vino al metanolo o l'acqua all'atrazina. Per questo, dalla fine degli Anni 80 le società di servizi legati al cosidetto «business» verde hanno sensibilmente incrementato il volume d'affari e il portafoglio clienti. E, in particolare, da quando le normative italiane e comunitarie per lo smaltimento dei rifiuti industriali e la purificazione delle acque hanno lasciato sul mercato solo le imprese oneste e professionalmente preparate. E' questo il caso dell'Ape, una società di Torino, che produce apparecchi per purificare l'acqua «potabile» che giunge in tutte le case. «Il 93% dei piemontesi oggi beve acqua mine¬ rale», esordisce Giuseppe Lazzarino, direttore commerciale dell'Ape, «ma io sono convinto che sia una spesa annuale facilmente evitabile. «Basta infatti installare in casa, sotto il lavandino, un addolcitore, filtratore o purificatore d'acqua e in meno di un anno si ammortizza la spesa che varia dalle 450 mila lire ai 2 milioni. Si beve cioè acqua potabile, passata per un personale e privato impianto di filtrazione e depurazione e si riasparmia tempo e denaro nell'acquistare le bottiglie d'acqua minerale». Acqua buona e leggera, quindi, con i purificatori e c'è già chi scommette che quest'acqua pulita rispetto a quella dell'acquedotto è migliore e più saporita rispetto alla minerale. Che l'Ape di Lazzarino abbia comunque un mercato, lo dimostra soprattutto il portafoglio clienti che va sempre più acquistando volume, con esportazione negli Usa e in Germania dell'addolcitore, prodotto stampato e approvato dal ministero della Sanità. «E' inoltre possibile installare l'impianto nella propria casa», spiega ancora Lazzarino. «O anche nel condominio con un servizio, così, esteso a tutti gli inquilini. Dopo la legge sul trattamento delle acque, questi prodotti-impianti sono praticamente diventati pressoché perfetti e le famiglie si sono così trovate ad aver migliorato l'acqua che bevono con un investimento che durerà nel tempo». Meno rosea la situazione comunitaria sullo smaltimento dei rifiuti industriali. Iniziative capillari di trattamento, smaltimento, raccolta, stoccaggio e trasporto vengono effettuati dalla Ls. Fu. Met. di Villastellone (To), società che contribuisce a ridare equilibrio all'ambiente.

Persone citate: Giuseppe Lazzarino, Lazzarino

Luoghi citati: Germania, Torino, Usa, Villastellone