In vacanza nel Far West Ecco la mappa del rischio

In vacanza nel Far West Ecco la mappa del rischio In vacanza nel Far West Ecco la mappa del rischio LE ACROBAZIE DEI TOUR OPERATOR VACANZE sempre più a rischio. L'ultima bomba, curda, in un albergo di Antalya, città dal bellissimo centro storico sulla costa meridionale della Turchia, ha riproposto il problema della sicurezza per i turisti. La mappa dei viaggi pericolosi sembra escludere solo poche zone. Ad esempio quella del Canada e del Nord-Ovest degli Stati Uniti, la penisola scandinava e l'Australia. Per il resto i focolai di sommosse o scontri religiosi sono disseminati in Africa, Centro America e Sud-Est asiatico. Egitto, Algeria, Uganda, l'India del Nord, il Nord-Est dello Sri Lanka, Tibet, El Salvador, Guatemala, Perù sono i nomi da sottolineare. E poi occorre aggiungere città e regioni in cui l'incolumità del turista ò minacciata da una criminalità organizzata particolarmente aggressiva. A Miami e Colombia, Haiti e Rio de Janeiro, ora anche Lituania e Lettonia soffrono del potere di mafie che rendono difficile la vita al turista. E nelle metropoli Usa i banditi di strada spesso uccidono. Ma come affrontano i tour opcrator una situazione di così grande insicurezza? Oltretutto aggravata dall'imprevedibilità di attacchi, spesso portati proprio contro il pullman di turisti per rendere più drammatico un problema, sfruttando l'eco dei mass media. E poi, in che modo si garantiscono margini di sicurezza ai viaggi organizzati? La politica dell'inglese Thompson, primo tour operator del mondo con 6 milioni di partenze all'anno, è molto legata ad un rapporto con Foreign Office. «Per questa estate - fanno notare alla sede londinese del colosso turistico - il nostro ministero degli Esteri sconsiglia Egitto e Sri Lanka. I viaggi continuiamo ad organizzarli, avvertendo chiaramente dei rischi d'incolumità. E comunque, una volta a destinazione, i turisti vengono ulteriormente avvisati di ogni pericolo dal nostro personale nel corso della cerimonia di benvenuto». E ora la Turchia rappresenta un pericolo? «Stiamo valutando, anche con le autorità locali. Per ora manteniamo i nostri 4 voli settimanali». Parecchie disdette di prenotazioni per la Turchia le hanno ricevute alla Tui, gigante tedesco del turismo organizzato (seconda al mondo con 4 milioni di partenze annuali). «Egitto e Turchia per pericolosità politica, Miami e la Florida per la crimi- nalità sono le mete più rischiose dell'estate '93», afferma Ugo Dadomo, direttore generale della Tui Turismo. Anche se qualcosa a Miami si sta facendo, ad esempio dotando le auto in affitto di targhe uguali a quelle dei residenti e non più differenziate e riconoscibil dai delinquenti. Intanto in Turchia ci sono attualmente 20-30 mila tedeschi in viaggio con la Tui. Quali solu¬ zioni si adotteranno se la soluzione dovesse peggiorare? «Ci sono piani con i quali in 6-7 ore riportiamo a casa tutti. Al momento continuiamo a offrire tour in Turchia. Non possiamo toglierli dal mercato fino a quando il nostro governo non dichiari ufficialmente che la destinazione è a rischio. Non resta che avvisare con precisione dei pericoli. E a chi rinuncia offria¬ mo mete alternative. Molti in queste ore scelgono la Grecia». L'Italia che immagine ha sul mercato tedesco? «Ha sofferto Firenze per la bomba, ma non l'Italia. Al di là di mafia, scippi e situazione politica». Guardiamo anche in casa nostra quali misure hanno adottato i nostri tour operator. Dopo la vicenda dell'Achille Lauro, la Costa Crociere ha ormai escluso attracchi in Medio Oriente e comunque ha adottato sistemi di sicurezza molto rigidi in ogni porto che le sue navi toccano. L'Alpitour, leader dei viaggi in Italia, nel redigere i programmi dell'estate '93 ha tenuto conto attentamente delle diverse situazioni a rischio «Oltre naturalmente alla ex-Jugoslavia sottolineano all'Alpitour - abbiamo escluso dai nostri cataloghi i Paesi dell'Est Europa ancora in fase di assestamento e altri, dell'area mediorientale, in cui lo scorso anno si sono verificati, seppur in modo del tutto sporadico, alcuni incidenti che tuttavia non hanno condizionato la stagione delle vacanze». Alessandro Rosa

Persone citate: Achille Lauro, Alessandro Rosa, Thompson