« Unità sindacale? E' l'ora» di Vittorio Foa

« « Unità sindacale? E' Fora» Solo Mortillaro dice no a Vittorio Foa UN'EPOCA DA CHIUDERE AROMA DDIO Cgil, Cisl e Uil, chiede Vittorio Foa uno dei padri del sindacalismo italiano e, sì, addio, è la risposta che gli è arrivata dalla platea riunita ieri per il congresso della Cisl. Sindacalisti, ex-sindacalisti, ministri, non hanno dubbi: l'era delle tre organizzazioni è finita. Pur non nascondendosi le difficoltà sono tutti d'accordo nel sostenere che ora è necessario avviarsi sulla strada dell'unità. L'unico ad avere una posizione diversa, più critica, più scettica, è quella di Felice Mortillaro, oggi presidente dell'Agens, ma fino a due anni fa controparte storica dei sindacati nel suo ruolo di segretario della Federmecccanica. «Sindacato unitario? Non ci riusciranno mai. Anche negli Anni Settanta c'erano stati dei tentativi, si erano anche fatti i nomi di coloro che avrebbero dovuto guidare la nuova organizzazione, poi, invece, è finito tutto in nulla. Accadrà anche stavolta la stessa cosa. Le tre organizzazioni interpretano tre anime del sindacalismo che non possono essere riunite». E' impossibile, insomma, sostiene Mortillaro. E' difficile, ma necessario, sostengono gli altri. «Foa ha perfettamente ragione. Anche io sono per un sindacato unitario, ma prima bisogna discutere come arrivarci. Se qualcuno pensa che sia sufficiente cambiare qualche articolo di legge, si sbaglia. La cosa è molto più complicata e su questo farò le mie proposte proprio a questo congresso». «Sindacato unitario non significa sindacato privo di divisioni - afferma il ministro del Lavoro, Gino Giugni -. E' ovvio che le differenze rimarranno tutte. Esisterà, però, una scato¬ la unica che le conterrà e darà loro la possibilità di esprimersi secondo una formula più moderna». La posizione del ministro Giugni è anche quella di Franco Marini, ex leader della Cisl. Marini non si nasconde le difficoltà, ma sottolinea che «il processo è avviato: il crollo del Muro di Berlino lo ha reso irreversibile». «Avremmo già dovuto incamminarci in questa direzione. - sostiene Silvano Veronese, segretario confederale della Uil - Un anno fa, quando era chiaro quello che sarebbe accaduto avremmo dovuto approfittare dell'occasione. E, ora, non bisogna perdere altro tempo». Necessario un sindacato unico anche per Guglielmo Epifani, numero due della Cgil: «Certo, non c'è altro futuro per il sindacato. Ma rimangono i soliti problemi, non quelli teorici, ma quelli molto più pratici, ad esempio il programma unico». [f. a.] Vittorio Foa (nella foto a sinistra) ha detto che occorre dire addio a Cgil, Cisl e Uil: con la sua tesi sono tutti d'accordo tranne Mortillaro (qui accanto)

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