Canale 5 ha l'acquolina in bocca per l'Italia delle barzellette di Alessandra Comazzi

r TIVU'&TBVU' Canale 5 ha l'acquolina in bocca per l'Italia delle barzellette SIGNORI, questo è ecumenismo. Ricordate le varie tappe: concorrenza, pax televisiva, liberi tutti aspettando denaro e riforme. Intanto, qualcuno, bravo a non farsi vincolare da esclusive, «porta avanti il discorso» un po' di qua e un po' di là: Pippo Franco, per esempio, star di «Saluti e baci» su Raiuno, e da sabato sera mentore di «La sai l'ultima?» su Canale 5. Con lui, Pamela Prati, che già l'altr'anno aveva lasciato la Rai per presentare, con Teocoli e Gnocchi, «Scherzi a parte». Quanto allo spettacolo del Bagaglino e del gruppo di Pingitore, pare che la Fininvest se lo voglia aggiudicare a tutti i costi, con l'acquolina in bocca per le milionate di telespettatori che la satira qualunquista (oltre tutto realizzata da ottimi mestieranti come Oreste Lionello e Leo Gullotta) porta con sé. Otto, nove milioni di spettatori sono denaro sonante: chissà gli sponsor, quanto correrebbero, attirati dalla ghiottoneria, chissà quanta bella pubblicità, non calmierata dalla Cee, si potrebbe inserire denI tro a due ore di programma. I Siccome «pecunia non olet», i soldi non puzzano, non stupisce di sicuro, questo scippo annunciato. Ma la Rai? Che cosa potrà offrire al gruppo, perché non se ne vada, e continui a rappresentare, almeno per la quantità, un fiore all'occhiello? Visto che non puzza il denaro, non puzza nemmeno il fiore, anche se la sua carnosità è così matura da essere ai confini con la putrescenza. «La sai l'ultima?» è una gara di barzellette dette da concorrenti dilettanti, che funziona a eliminazione ed è farcita di siparietti presentati da comici professionisti (a volte sono peggio). Naturalmente le barzellette non è che siano finissime e raffinatissime, e Pippo Franco continua a dire: speriamo che non si trascenda e non si dicano parolacce, d'altronde questa è la comicità italiana. Un momento: identificare la comicità italiana con le storielle, pur meritevoli di rispetto, è, oltre che irritante, assurdo. Sull'italianità il presentatore insiste continuamente (la Patria chiama, Canale 5 risponde). Questa è comicità italiana (le barzellette a doppio senso); questa è la vita italiana (la sce¬ netta del nonno che i figli vorrebbero morisse prima di agosto per andare in vacanza tranquilli); che cosa resterà della cultura italiana (il «mix» di versi celebri, da Leopardi a Dante a Pascoli a Carducci, cantati sull'aria delle canzonette: «La nebbia agli irti colli piovigginando sale» si adatta perfettamente alla musica di «An vedi, là c'è Marino, la sagra c'è dell'uva»: e questo è stato il momento più carino della serata). Alcuni concorrenti sono anche bravi, e scelti bene, ognuno con il suo accento dialettale, trucco di ogni barzelletta. Rispetto all'altro programma condotto da Pippo Franco, ci sono meno pretese di satira politica. Come al solito, la parola d'ordine è: dilungarsi; Pamela Prati balla, i dilettanti si dilettano. C'è anche un concorso abbinato a «Sorrisi e canzoni». Questa settimana ha vinto la seguente battuta: sapete che cosa fanno due pidocchi sulla faccia di Martinazzoli? Giocano a golf. Audience; 5 milioni 136 mila spettatori. Alessandra Comazzi

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