Cuccia tesse, Guido Rossi pilota, Raul non veleggia più di Valeria Sacchi

Cuccia tesse, Guido Rossi pilota, Raul non veleggia più NOMI E GLI AFFARI Cuccia tesse, Guido Rossi pilota, Raul non veleggia più Manipulite arriva alle banche. Ne sembravano immuni, anche per via di quella bellissima voce inserita nei loro bilanci: «sofferenze». Nella quale si può ammonticchiare di tutto. Invece no, anche su questo fronte spirano venti giudiziari. Un piccolo avviso ha appena raggiunto Ferdinando Ventriglia, riconfermato per un anno al Banco di Napoli, ed ecco che un'inchiesta svizzera lambisce Piero Bongianino, amministatore delegato della regina delle popolari, la famosa Novara. Il colpo arriva dal crack Sasea. Un regalo di Florio Fiorini, cui Bongianino, secondo i giudici elvetici, avrebbe accordato eccessiva fiducia, tentando poi di confondere le tracce di questa stessa fiducia. SemFèrdinando pre guai giu- Ventriglia diziari hanno costretto Car- Piero 10 Zini a la- Bongianino sciare la poltrona di provveditore al Montepaschi, mentre rilievi sulla gestione del Banco di Sicilia, sollevati da una nota del ministero del Tesoro letta in assemblea, hanno spinto alle dimissioni, poi rientrate, 11 presidente dell'istituto, Pietro Savagnone. I tempi sono duri. In Svizzera, l'inquisito Giulio Andreotti va a cercar pace, lontano dalle persecuzioni dei giudici. Mentre a Roma il fedele Franco Evangelisti lo mette in nuovi guai, l'ex padrone d'Italia si rilassa a Losanna, al concerto dei Berliner diretto da Claudio Abbado, e sponsorizzato dalla Mercedes Benz. Momento culminante dell'inaugurazione del museo olimpico. Con Andreotti ci sono la mo¬ glie e l'ex sindaco di Roma, Franco Carraro. Intorno solo teste coronate, o ex coronate: Anna d'Inghilterra e Costantino di Grecia, Juan Carlos con Sofia, Alberto di Monaco accompagnato da Claudia Schiffer. Grande Confederazione consolarice. Passano i giorni, e quel Monopoli chiamato «Ferruzzi & Co.» continua a furoreggiare. E' un gioco molto triste e un po' buffo, una posta importante, zeppa di dettagli minimi. Vi si giostrano gli interessi dell'industria e dell'economia, i destini di 50.000 dipendenti, e della «Famiglia». Nella quale si compongono e scompongono mariti e mogli, fratelli, sorelle, cognati. In mezzo ci sono grandi banchieri, grandi avvocati. E poi ministri Franco Carraro Vincenzo Maranghi ed ex ministri, governatori ed ex governatori. Massimi e minimi appetiti. Un girotondo che, giorno dopo giorno, diventa giostra infernale. Mentre Guido Rossi pilota la ragnatela di rapporti che dovrà essere incanalata nel progetto societario di riassetto, in via Filodrammatici Vincenzo Maranghi e Maurizio Romiti sono impegnati in titanica lotta con bilanci, crediti, debiti, mutui, incroci, prestiti e valutazioni di asset. Fogli su fogli si impilano, fax su fax ingorgano le linee. La lente ingrandisce tutto, per poi riordinare le pedine in vista del traguardo finale: un libro bianco destinato a finire nelle aule dei corsi aziendali di Harvard. Che spieghi il grande puzzle e stabilisca le regole per i gioca¬ tori. La curiosità trasforma la storia in triller, politici e banchieri in protagonisti da best seller. Ci si chiede: come sono i rapporti tra Enrico Cuccia, lo stratega capo, e Romano Prodi, presidente dell'Iri? E' vero che si sono incontrati su terreno neutrale, la casa di Antonio Maccanico a Roma? E cosa si sono detti? Perché, di punto in bianco, il ministro del Tesoro Piero Barucci attacca la famiglia ravennate e si trova in sintonia con il piano Mediobanca? Perché due banche estere, convocate in Bankitalia da Antonio Fazio, dicono che faranno parte del pool delle cinque banche registe, e poi ritrattano? E come sono gli umori di Raul Gardini, ennesimo ex? Gli umori Guido Rossi non sono buo- il «pilota» ni. Qualcuno racconta che Raul avrebbe sperato di essere richiamato dall'esilio familiare per gestire la riscossa. Così non è staf). Arturo Ferruzzi e Carlo Sama hanno scelto Mediobanca. Un'altra tesi afferma che, in un lampo di euforia, si sarebbe addirittura illuso di poter diventare il fiduciario delle banche creditrici. Ma quelle gli hanno preferito Guido Rossi. E dunque, eccolo condannato all'esilio. Oggi amarissimo. Il dissesto dei parenti strappa Raul al ruolo di corsaro dei mari, di stravagante dissidente di un impero potente. Dal faro dell'impero comunque illumi nato. Il faro si è spento e Raul si trova semplice fuoriuscito indi feso, con qualche soldo da spendere, molti dubbi su dove andare e cosa fare, e un buon amico: Jean-Marc Vernes. Barucci ha promesso nuove privatizzazioni. In tempi stret ti. E poiché durante la settima na si sono susseguiti incontri tra il presidente dell'Iri Prodi ( il presidente del Consiglio Car lo Azeglio Ciampi, altri tra Prodi e Barucci e altri ancora tra Barucci e Ciampi, si potreb be immaginare che siano in vi sta novità per il gruppo Stet. Nel quadro del varo di Tele com Italia, sono da tempo av viate trattative tra la finanzia ria delle telecomunicazioni Iri, ora guidata da Michele Tede schi, e gruppi stranieri. Alla ri cerca di un accordo per la nascita di un mega polo europeo. Che l'intesa con Siemens sia pronta? Valeria Sacchi Michele Tedeschi Fèrdinando Ventriglia Piero Bongianino Franco Carraro Vincenzo Maranghi Guido Rossi il «pilota» Raul Gardini Jean-Marc Vernes Michele Tedeschi