Un paese schierato contro il cane killer

Mondovì, la proprietaria difende «Ambra». Riattaccato l'orecchio alla vittima Mondovì, la proprietaria difende «Ambra». Riattaccato l'orecchio alla vittima Un paese schierato contro il cane killer Ha cercato di sbranare una piccola di cinque anni MONDO VI'. «Il mio cane non è un mostro». Stefania Ramondetti, la proprietaria di Ambra, il rottweiler che l'altra sera ha azzannato alla gola ed all'orecchio sinistro una bimba di 5 anni, difende il suo cane: «Eleonora Marengo era nel nostro cortile e stava giocando con altri bimbi. C'era anche nostro figlio. Se Ambra fosse stata una bestia assetata di sangue non li avremmo lasciati così vicini al suo recinto». Ma l'intero paese si schiera compatto contro i proprietari di Ambra mentre aspetta notizie da Torino dove la piccola Eleonora continua a lottare contro la morte. Il rottweiler le ha staccato l'orecchio sinistro con il primo morso, poi l'ha presa alla gola. Sono accorsi parenti e vicini di casa. In auto è stata portata all'ospedale di Mondovì, poi la corsa con l'ambulanza fino al Regina Margherita. Subito poche speranze per Tiziana Neve, la mamma di Eleonora. Ieri il bollettino era più incoraggiante, la prognosi ancora riservata, ma la bimba vuole vivere e sta riprendendo a respirare da sola. I medici le hanno anche riattaccato l'orecchio sinistro. Il cane lo aveva staccato di netto e nessuno si era accorto che l'intero padiglione auricolare era rimasto sul prato. Al ritorno lo hanno trovato proprio i padroni di Ambra e uno zio della bimba lo ha fatto riavere ai medici. «Quello che conta - dice con voce roca la padrona del cane - è che la bambina si salvi. Vogliamo dimenticare in fretta l'incidente e tutti possono farlo soltanto se Eleonora ritornerà come prima». Nel cortile di via Mondovì a Villanova, un paese a ima venti¬ na di chilometri da Cuneo, ci sono ancora le macchie di sangue e i passanti vedendole puntano il dito e sostengono: «Certi mostri bisognerebbe o tenerli in gabbia o ucciderli». Ma anche se hanno tutto il paese contro Piero e Stefania Ramondetti difendono il loro cane. «Ambra era nel suo recinto - dice la donna - non sappiamo perché si sia aperta la porta. Tutto è successo in pochi secondi, si è avvicinato al gruppo di bambini, Eleonora si è messa a correre e a urlare, a questo punto Ambra ha sbagliato. L'ha rincorsa, aggredendola. Sulle colpe dell'animale non ci sono dubbi, ma non è un mostro». Il rottweiler intanto è rinchiuso nel suo recinto: 15 giorni di clausura prima di scegliere il suo destino. Poi verrà controllata e si deciderà se abbatterla. Ma è una sentenza che alla famiglia Marengo in queste ore interessa poco. L'unica cosa che importa a Tiziana Neve e al marito è che la loro piccola bimba si salvi. Non hanno tempo per pensare ad Ambra, per accusare i vicini di questa disgrazia così assurda. Vivono ore di grande angoscia, la madre ancora ricorda che cosa le ha detto Eleonora prima di svenire: «Ma poi guarisco, mamma». E tra i singhiozzi riaffiora, nei genitori della piccola, il ricordo di un precedente: quattro mesi fa il rottweiler dei Ramondetti, fuggito dal cancello, aveva sbranato «Birba», la cagnetta di Eleonora. Tiziana Neve, testimone dell'aggressione, si salvò, rifugiandosi sull'auto. ((Avevo chiesto ai vicini di fare qualcosa, hanno costruito una recinzione da poco». Luca Femia Da sinistra la piccola Eleonora, che compirà sei anni fra un mese, e il papà, che vive ore d'ansia all'ospedale Regina Margherita di Torino

Persone citate: Eleonora Marengo, Luca Femia, Ramondetti, Stefania Ramondetti, Tiziana Neve, Villanova

Luoghi citati: Cuneo, Mondovì, Torino