Tanti vessilli di pace

Comprare, affittare o farsi fare uno stendardo Comprare, affittare o farsi fare uno stendardo Tanti vessilli di pace Richiestissima quella Cee, seguita dal «drapeau» piemontese Fabbricata in un laboratorio torinese la bandiera del Nepal Tornano a sventolare nelle piazze e non solo per i trionfi calcistici, le portano i nostri soldati in missione di pace in Somalia e Mozambico, qualche appassionato si fa riprodurre l'antico «Drapeau» piemontese con i simboli dei reggimenti. Un revival per le bandiere? Forse, ma c'è chi le vende tutto l'anno, nelle occasioni più disparate, e non soltanto a Comuni ed enti pubblici. Lo conferma Umberto Battistoni della ditta «Boggio Maria Battistoni & figli» di corso Palestro 10. Nel laboratorio dove si producono e si affittano vessilli di ogni genere, in questo periodo è molto richiesto il simbolo della Comunità Europea, seguito a ruota dalla bandiera piemontese. Questa è realizzata in «forma quadrata, con la croce bianca su campo rosso, sovrastata dal lambello e bordata di blu (costa sulle 80 mila). Molto apprezzata è anche la bandiera americana degli Stati del Sud (94 mila) e quella dell'Onu, che in questi ultimi mesi i militari italiani hanno portato nelle zone di operazione (il formato 40 per 60 costa 18 mila). L'interesse è spesso legato ad eventi di carattere politico. «Poco dopo la caduta dell'Urss dice Battistoni - abbiamo venduto tante bandiere a collezionisti che volevano assicurarsi un "ricordo" del vecchio regime comunista». Una curiosità appena uscita dal laboratorio di corso Palestro: la bandiera del Nepal, molto particolare, pittoresca, dai contorni frastagliati, e la cui silhouette ricorda quella di un pino. Anche da «Clemente Tappi» in via Garibaldi 20 bis/f, che produce vessilli in vari tipi di tessuto e su ordinazione, c'è molta richiesta di «Drapeaux». La bottega vanta una tradizione sin dal 1880 e fornisce il gonfalone alla città di Torino. «Il più cercato resta il tricolore - dicono da Tappi - anche se vendiamo sempre tantissime bandiere piemontesi da restarne talvolta per breve tempo sforniti». Il prezzo si aggira sulle 70 mila. «Trevisan» in strada Lanzo 221/interno 28 riproduce la bandiera adottata ufficialmente dalla Regione con i colori rosso, blu, arancio (nel riqua¬ dro, su fondo rosso, campeggia una croce bianca). Il formato 70 per 100 costa 12 mila. Il laboratorio fornisce bandiere di ogni tipo, ricamate e dipinte, comprese quelle delle logge massoniche, gli stendardi e i paramenti con i vari gradi. La ditta ha confezionato le fedeli riproduzioni delle insegne degli antichi reggimenti che abbelliscono via Maria Vittoria. I vessilli sono stati dipinti a mano rispettando i colori e i disegni originali dell'epoca. Di recente, per un raffinato collezionista è stata fabbricata con puntigliosa fedeltà la bandiera della Marina sabauda del 1699. Il costo di un simile lavoro amatoriale si aggira sulle 300-400 mila. Alma Toppino Bandiere piemontesi all'annuale festa al colle dell'Assietta

Persone citate: Battistoni, Boggio, Maria Battistoni, Trevisan, Umberto Battistoni

Luoghi citati: Nepal, Somalia, Torino, Urss