Evangelisti lungo: 8,04 di Giorgio Barberis

Evangelisti lungo: 8,04 Coppa Europa di atletica, gli azzurri in testa Evangelisti lungo: 8,04 II capolavoro all'ultimo salto ROMA DAL NOSTRO INVIATO L'Italia si esalta e chiude in testa (a pari punti con l'altrettanto sorprendente Francia) la la giornata di Coppa Europa. Un risultato oltre le previsioni, che sfrutta al massimo il brutto pomeriggio dei britannici vincitori di tre gare (100 con Christie, 400 con Grindley e la 4x100) ma capaci di bucare le altre prove, con una serie di prestazioni (compreso il ritiro di Martin sui 10.000) che precludono la possibilità di vittoria finale. Gli azzurri, invece, si esaltano. Per bocca di Panetta, alla vigilia avevano duramente contestato la dirigenza federale accusandola di scarso interesse nei loro confronti e, soprattutto, di essere in ritardo nei pagamenti di quanto a loro dovuto. Ma in campo, dimenticano tutto per dare il meglio. Ed ecco arrivare la vittoria di Evangelisti nel lungo, i secondi posti di Panetta (10.000) e Dal Soglio (peso), e il sorprendente terzo di Ferrari nell'alto a cui vanno senz'altro aggiunti i quarti posti di Frinolli (400 hs) e Lambruschini (1500). Proprio su quest'ultimo, oggi numero uno dell'atletica azzurra, vanno spese due parale: ieri si è sacrificato in una gara che non correva da parecchio tempo, perdendo l'imbattibilità stagionale, e comunque dando il contributo extra che gli si chiedeva. Oggi è suo sacrosanto diritto poter correre (e vincere) i 3000 siepi, la distanza nella quale è l'unico uomo al mondo in grado di contrastare lo strapotere keniano. L'idea di utilizzarlo sui 5000 (con Carosi siepista) è suggestiva ma anche penalizzante: e sarebbe una beffa se per una scelta del genere si ottenesse anche una vittoria in meno. Che si trattasse di una giornata felice per gli italiani lo si è visto già con l'esordio di Evangelisti nel lungo (7,94) e il netto miglioramento di Giorgio Frinolli il quale, correndo in 49"22 i 400 hs, ora è a soli 8 centesimi da Roberto, suo papà, terzo italiano di tutti i tempi. Frinolli jr (23 anni) ha avuto così il suo battesimo internazionale, rispondendo in pieno alle attese, come del resto il coetaneo Paolo Dal Soglio, che può persino rimpiangere di non aver trovato la spallata di 20,22 che gli avrebbe permesso di bissare il successo ottenuto a Narbonne nei Giochi del Mediterraneo. Comunque, con 19,79 è finito a ridosso dell'ucraino Bagach (20,15). Più anziano (26 anni) è invece il cremonese Roberto Ferrari, che dopo cinque anni ha regalato al pubblico (non molto, intorno alle 15 mila persone) la gioia di rivedere un italiano oltre i 2,30 nell'alto. Un risultato che migliora il suo primato personale di 2 centimetri. Non casualmente abbiamo lasciato per ultimi Giovanni Evangelisti e Francesco Panetta, da tempo colonne dell'atletica italiana. Evangelisti (32 anni) ha agguantato la vittoria più bella all'ultimo salto pareggiando l'8,04 dello spagnolo Hemandez e imponendosi grazie al secondo miglior salto. E' l'ennesima volta (ormai sono senz'altro più di 100) che Giovanni supera gli 8 metri ed è significativo che questo bellissimo successo sia arrivato proprio sulla pedana che nel 1987 innescò tante polemiche per quel salto («rubato») di 8,38, divenuto tristemente famoso. Anche Panetta ha disputato una gara coraggiosa, a tratti perfino sconsiderata. Le gambe giravano, il ritmo era buono e lui ha cercato di staccare tutti a più riprese. Ma il francese Pantei, emblema di questa sorprednete Francia vincitrice anche dei 400 hs con l'ottimo Diagana (48"08), alla fine aveva una marcia in più. Oggi è difficile dire come finirà. Anche perché, sulla carta, la giornata è per gli azzurri meno favorevole di ieri. Giorgio Barberis Inglesi, giornata no Panetta sui 10.000 e Dal Soglio (peso) al secondo posto Ferrari 2,30 in alto Evangelisti (foto) ha superato gli otto metri ancora una volta Solo i francesi, primi a pari merito hanno tenuto il ritmo degli azzurri

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