L'italia si abbona ai ko

Europei di basket: con la Spagna terza sconfitta consecutiva Europei di basket: con la Spagna terza sconfitta consecutiva l/ltqlia si abbona ai ko E il nuovo et vuole già andarsene KARLSRUHE DAL NOSTRO INVIATO Dopo la vergognosa disfatta di ieri contro la Spagna (78-60), potremmo adeguare il tabellino marcatori a quelli calcistici: nella ripresa, al 1', 4', 8' e 20' Myers, 5' Gentile, 12' Coldebella, 13' Tonut, 19' Carera. Proprio così: otto centri in 20'. Forse un diabolico piano per indurre la Domenica sportiva a dare un nuovo spazio al basket: «I canestri della giornata», rassegna completa, tempo previsto 20". O forse i nostri eroi si sono stancati del clima di Karlsruhe e hanno pensato di levare il disturbo in fretta: in Italia ci sono il sole, le vacanze e facili stipendi, altro che i premi (lordi) federali. Così, con otto canestri (23 punti con qualche tiro libero) in 20' gli azzurri spalancano la strada alla Spagna. Non che nel primo tempo avessero fatto tanto meglio (11 canestri, ma 37 punti contro i 40 subiti), però sembravano voler tenere alta la testa, per non finire col naso in «quella puzza che - fiere parole loro di qualche giorno fa - ci siamo portati appresso dal '92». Per un tempo, Azzurra ha veleggiato al ritmo del galeone spagnolo, pur con qualche minuto di sbandamento (parziale di 1-11 tra 6' e 11', quando il citi inseriva Coldebella-Pittis per Myers-Tonut). Inevitabili le sofferenze sotto canestro, dove si concedevano chili e centimetri (soprattutto Tonut a Martin) e i lunghi spagnoli ci massacravano: 25 punti contro i 15 delle nostre torri o presunte tali. Inconcepibili invece certi errori da sotto, col braccìno rattrappito per la paura. Ma bene o male si reggeva, grazie soprattutto a Myers. Poi il baratro, ormai una co: stante, nella ripresa. Crollo fisico? No, garantisce il preparatore Grandi. Non ne siamo sicuri, ma allora non resta che l'antica teoria della fragilità mentale: la navicella che, appena subisce una raffica di 8 punti (43-51 al 6'), imbarca acqua, con ognuno che rema per conto proprio e si va a fondo. Travolti a rimbalzo (22 a 31), inguardabili al tiro, due saponette fantozziane al posto delle mani le rare volte che arrivavano per primi su una palla vagante, gli azzurri si concedevano frastornati agli «ole» da corrida del pubblico persino quando i pivot avversari, per irriderci, tentavano il tiro da lontano. Un anno era concellato di colpo e questa Italia si riallacciava idealmente alla Nazionale '92: uniti e compatti, senza colpe («Cosa ci succede? E chi lo sa» la monotona parola d'ordine del dopo partita), da autentici sportivi accettavano il ko con un solo attimo di nervosismo, uno screzio Myers-Tonut («Cose che ca¬ pitano in partita - spiegava Messina -. Però nello spogliatoio più nulla: una situazione di calma piatta che mi preoccupa»). A questo punto anche il citi sa che aggrapparsi all'estrema chance della matematica, battendo oggi la Bosnia (i cui pochi tifosi sono stati ieri vergognosamente scherniti dai fans greci al grido «Serbia, Serbia») e domani la Russia, è come aspettare il miracolo. Tanto più quando lui stesso sottolinea «il fatalismo, la rassegnazione devastante che hanno cancellato le nostre armi: aggressività, velocità e intensità mentale». E dice, senza mezzi termini, che è mancata dignità. Anche lui è sul banco degli imputati, ma se interpretiamo bene le sue parole non ha intenzione di godere ancora a lungo di certa compagnia: «Se la Nazionale va male, il primo da bocciare sono io, anche se qui non ci sono vincoli d'autorità. Ma sono molto frustrato e devo capire con la Federazione quali margini ci possono essere per far sì che giocare in azzurro conti ancora qualcosa». In altre parole, pronto ad andarsene, come avrebbe già ventilato a Petrucci. La mano passa al presidente: il malato è grave e se si vuole salvarlo bisogna intervenire drasticamente sul campionato (ridurre squadre e stranieri) e sui giocatori. Guido Ercole

Persone citate: Carera, Coldebella, Guido Ercole, Myers, Petrucci, Pittis

Luoghi citati: Italia, Messina, Russia, Serbia, Spagna