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A VINOVO GALOPPAMI DAL SANGUE BLU A Staffarda Misticismo nel canto delle pietre SALUZZO. Anche le pietre cantano, hanno un'anima, significati biblici, accolgono in ogni luogo sacro le esperienze dello spirito, ne rivelano l'essenza più intima. «Laudi e visioni di Santa Ildegarda» è il titolo del secondo concerto della rassegna «Il canto delle pietre», che si è «celebrato» l'altra sera nell Abbazia di Staffarda a Revello. L'itinerario, un autentico pellegrinaggio ideato da Italo Gomez per la Regione lombarda, trova nei luoghi medioevali di culto (e dei secoli successivi) riproposti dalla Regione Piemonte a Torino, Alessandria, Asti, Cuneo e Novara, un terreno fecondo per ridestare quella cultura dal tempo più profondo. Catherine Schroeder nell'Abbazia gremita di mille spettatori, in un'atmosfera di religioso silenzio, ha cantato, recitato le Laudi e le visioni di Santa Ildegarda accompagnando il suo canto con una piccola arpa, con campanelli e minuscoli gong con commossa e emozionante partecipazione. Le era accanto Stéphane Gallet, attore, cantante, musicista di straordinarie capacità espressive. E se il latino e la sua traduzione francese (a memoria in uno sforzo mnemonico tremendo) ha esaltato i significati mistici, liturgici e paraliturgici fra cui il dramma «Ordo virtutum», nell'interpretazione della bravissima Schroeder e del suo partner, la dannazione dell'uomo, la sua carnalità, i desideri repressi, la catarsi risolutrice, hanno trovato in Gallet un interprete docile, duttile e preparato. I due «artisti-officianti» hanno così coinvolto il pubblico fino a renderlo partecipe d'uno stato d'animo perennemente in bilico fra misticismo e profanazione: il che non è poco. Il prossimo concerto, «In festis Beatae Mariae Virginis», si terrà nella cattedrale di Sant'Evasio a Casale, protagonisti i Cantori Gregoriani di Cremona. [ar. ca.]