« Mi presento sarò il nuovo Cancelliere »

E' considerata una figura grigia ma proprio il suo pragmatismo può guarire l'Spd germania I socialdemocratici scelgono il leader che sfiderà Kohl: Rudolf Scharping, l'uomo della piccola gente « Mi presento, sarò il nuova Cancelliere » E' un «artigiano» dell'ala moderata, chiude la stagione dei radicai chic Eletto dagli iscritti, i sondaggi lo danno favorito alle politiche del '94 BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Presidente del partito e candidato socialdemocratico alla Cancelleria nel '94; sfidante di Kohl e protagonista di un «nuovo inizio», per far uscire l'Spd dai dissensi interni scatenati dalle dimissioni di Bjoern Engholm e riproporla come partito dell'alternativa. A Rudolf Scharping, quarantacinquenne capo del governo regionale in Renania-Palatinato, il congresso straordinario di Essen ha consegnato venerdì a forte maggioranza (362 delegati su 456) questo doppio disagevole mandato. Non poteva essere altrimenti, considerato il risultato del referendum organizzato il 13 di giugno fra 870 mila iscritti: ma proprio la ratifica plebiscitaria che certo lo rafforza - legittimandolo come uomo nuovo del partito e non come, semplice capocorrente - sarà per lui anche un vincolo a rischio. Molti, o forse troppi, si aspettano da Scharping il miracolo doppio e convergente di strappare a Kohl la guida del governo dopo dodici anni ininterrotti di potere, e di guarire l'Spd dal malessere che l'ha minata dopo la caduta del Muro. Per entrambi i mandati, Scharping presenta punti di forza e debolezza. Non è un alternativa carismatica a Kohl, del quale condivide origini geografiche e accento un po' pedante. Non è uomo di parole squillanti, di sfide e idee sonore. Al contrario: è «l'uomo della piccola gente», come è stato definito da estimatori ed avversari. E' un pragmatico moderato e un politico della quotidianità, le cui parole chiave sono «senso della realtà» e «impegno», e che preferisce realizzare progetti già elaborati piuttosto che sperimentarne di nuovi. Ma proprio questa sua affidabilità sembra costituire la migliore garanzia, mentre il partito cerca di uscire dalle secche della «Toskana Fraktion», i socialisti-chic alla Lafontaine e alla Engholm. Di fronte a tante eleganze - anche verbali - del passato, l'austero Scharping dà l'impiessione dell'artigiano che ha un obiettivo soprattutto, lavorare sodo per fare in tempo la consegna. Il suo apprezzato senso della realtà lo aiuterà di certo, nel momento in cui anche in Germania c'è forte richiesta di ricostruzione e concretezza, e mentre si chiede a gran voce di ridare forza a concetti svuotati dall'uso e dall'abuso come giustizia e uguaglianza. Con Scharping, inoltre, l'Spd entra definitivamente nel «dopo Brandt». Il più giovane, nella famosa «generazione dei nipotini», rompe anche per questo col passato: ma la sua gestione del partito, e la preparazione alla grande sfida del '94, dovranno confrontarsi con uno «stato sociale» che sembra aver raggiunto il suo limite, la frontiera delle possibilità. Nei due anni passati alla testa del governo regionale, a Coblenza, Scharping ha dato prova convincente di sé: ma il salto dalla periferia al centro è pieno di incognite e di rischi. Dicono tuttavia i sondaggi che con quest'uomo moderato e rigido, un poco grigio forse ma capace di emanare solidità e sicurezza, l'Spd può sperare di tornare alla Cancelleria, l'anno prossimo. Concordano gli analisti che Scharping sarà il più temibile avversario di Kohl. Confidano i suoi sostenitori: ce l'ha già fatta una volta, battendo la Cdu nel feudo di Kohl, dove gli uomini del Cancelliere erano al governo da 44 anni. Scegliendo Scharping, in sette settimane l'Spd ha cercato di ridarsi un'immagine di forza, dopo le dimissioni rovinose di Engholm sfiorato dallo scandalo. Per consolidare questa immagine Scharping ha poco tempo, perché la campagna elettorale per il '94 è di fatto già cominciata: ma il nuovo presidente-candidato potrà sfruttare il carisma e l'autorità morale di Helmut Schmidt, quasi un'investitura che l'ex Cancelliere gli ha affidato a Essen. E' un appoggio importante, anche agli occhi del Paese: dopo anni di relativo oblio, l'ex Cancelliere ha riconquistato popolarità, e i tedeschi si fidano di lui più che di Kohl, assicurano i sondaggi. La sua «cauzione» pagherà. Emanuele Novazio E' considerata una figura grigia ma proprio il suo pragmatismo può guarire l'Spd Rudolf Scharping abbracciato dal presidente ad interim Johannes Rau (di spalle)

Luoghi citati: Coblenza, Germania, Renania