Cossutta siluro a Garavini di Pierluigi Battista

Libertini apre il fuoco sul segretario, poi scende in campo il vecchio leader Libertini apre il fuoco sul segretario, poi scende in campo il vecchio leader r Cossuttq, siluro u Ooravini In Rifondazione esplode il dissenso ROMA. E adesso tutti al congresso, divisi e in ordine sparso. Rifondazione comunista si piega sotto il peso delle lacerazioni interne. La leadership di Sergio Garavini viene esplicitamente messa in discussione. Si agita l'opposizione di Lucio Libertini. Scende in campo solennemente Armando Cossutta a capeggiare il fronte del dissenso. Si rimescolano schieramenti, si profilano spaccature e spunta persino una «questione generazionale». C'è grande disordine nel quartier generale dei comunisti italiani. Tra mugugni e rotture personali, dissensi politici e richiami emotivi alle foreste d'appartenenza. Vacilla la segreteria di Garavini, nel parlamentino di tre giorni di Rifondazione comunista che si chiuderà oggi con il rischio di un voto destinato a cristallizzare le divisioni. Rifondazione comunista conquista risultati lusinghieri alle elezioni, supera il pds a Torino, si conferma partito coriaceo nel Centro rosso d'Italia. Non basta a sanare le fratture che si manifestarono non più tardi di due mesi fa durante una Direzione del partito che non volle dare la maggioranza al documento di Garavini, definito in quell'occasione da Lucio Libertini un leader con la sindrome del Grande Timoniere di maoista memoria. Anzi, il dissenso si trasforma in un ruggito di protesta, guidato e interpretato da quel monumento nella storia del comunismo italiano che si chiama Armando Cossutta. E' lui, Cossutta, il primo a denunciare il «personalismo» della gestione di Garavini. E' lui il destinatario di quel passaggio della relazione del segretario in cui Garavini esorta a non fare come Napoleone «che fuggito dall'esilio si ripropone com'era per finire a Waterloo». E chi è il Napoleone cui allude Garavini se non il Cossutta a suo tempo nemico dello «strappo» con l'Urss voluto da Berlinguer? Lo scontro si polarizza tra questi due contendenti, Garavini e Cossutta, con Libertini che prima, con un intervento duris¬ simo ieri mattina al Comitato politico nazionale del partito, preme sull'acceleratore con l'intenzione di chiedere un congresso con l'attuale segretario dimissionario e poi frena, lasciando intatti i suoi dissensi senza esigere la conta del voto finale su mozioni contrapposte. Contro Garavini che invita a «superare l'isolamento» e a «scartare ogni arroccamento» in un'area politica che avrebbe dovuto galvanizzarsi dopo la rottura di Pietro Ingrao con il pds e la buona prova elettorale di questo giugno, c'è Libertini. Ci sarebbero anche i pduppini Luciana Castellina e Lucio Magri. Ma sono contrari ad atti simbolici che sancirebbero una rottura irreparabile tanto che Magri nel suo intervento non chiede la testa del segretario Garavini ma propone a tutto il gruppo dirigente oramai invecchiato di «fare un passo indietro» e fare largo ai giovani come Nichi Vendola. Le iniziali posizioni di rottura di Libertini vengono smussate. Alla fine del suo intervento sembra di ripiombare nelle liturgie di un partito comunista d'altri tempi. Libertini, che già qualcuno della maggioranza accusa di voler «sfasciare l'ennesimo partito», non dà ai giornali il testo scritto del suo intervento col proposito dichiarato di limarlo, smussarlo, sfrondarlo delle sue parti più aspre. A tenere alta la bandiera del fronte anti-Garavini provvede sempre lui, l'irriducibile Armando Cossutta. In mattinata è suo figlio, Dario Cossutta, a sparare bordate contro la linea di Garavini. In serata, mantenendo la suspense fino all'ultimo sulla possibilità di mettere ai voti una mozione con la richiesta di dimissioni di Garavini, tocca al padre Armando che al microfono «deplora» il comportamento di un segretario che «è elemento non più di unità ma di divisione». Oggi è il giorno della conta provvisoria in un organismo come il Comitato politico dove i cossuttiani sono fortissimi. La parola definitiva al congresso che si terrà in autunno. Pierluigi Battista

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