I record della Sala Rossa di Luciano BorghesanDiego Novelli

I record della Sala Rossa I record della Sala Rossa Professori e studenti colleghi sui banchi Tutto il corpo di guardia vestito a festa, operatori e fotografi pronti a immortalare il momento della proclamazione degli eletti. Peccato mancassero gran parte dei consiglieri comunali. «Non ci hanno avvisato hanno lamentato i pochi presenti -, lo abbiamo letto sui giornali». Per la verità, i dirigenti del Municipio non erano tenuti a farlo, non avendo la comunicazione ufficiale degli eletti, che è, appunto, l'atto adempiuto ieri in Sala rossa da parte della commissione elettorale centrale con la lettura dei nomi dei 50 consiglieri comunali e dei 320 consiglieri circoscrizionali. Colpiti dai flash, inseguiti dalle strette di mano, i più disorientati sono apparsi gli esordienti dell'Alleanza per Torino. «E noi dove ci mettiamo?», ha chiesto Elsa Fornero Deaglio, docente universitario. Con l'architetto Giorgio Rosental e il costruttore Mario De Giuli si sono accomodati sui banchi un tempo dei liberali. Il collega di lista, Mauro Marino, repubblicano, è finito un po' più in là, dove si sedevano i de (presente solo Battuello). Una fila più in basso si è sistemato il leghista Pietro Molino. Di fronte, Chiara Acciarini, Giuseppe Riccio, Marta Levi del pds, Lorenzo Simonetti di Rifondazione: sono andati a colpo sicuro, alla sinistra del sindaco. Per Castellani, ovviamente, nessuna incertezza: poltroncina centrale, sotto quella del presidente che alla prima seduta toccherà a Gipo Farassino, come consigliere anziano. Questa della logistica consiliare non è un problema di poco conto. All'incontro dei gruppi, mercoledì scorso, sembrava esserci stata un'intesa di massima sull'assegnazione dei postiRifondazione rimane a sinistra, il pds si allarga sul fronte ex psi-psdi, così Alleanza verde, Rete e i Verdi; Alleanza per Torino al posto di repubblicani e liberali; la Lega nord sui banchi de, rimasti in soli 3 consi¬ glieri. «Eh no - obietta oggi il capolista verde Gianni Vernetti -. Noi siamo contrari a quello schema arcaico. Preferiamo la divisione anglosassone, con maggioranza da una parte e l'opposizione dall'altra». La maggioranza alla destra o alla sinistra del sindaco? «Non importa, sorteggiamo». La pensano come i verdi anche i radicali Emilia Rossi, Carmelo Palma e il repubblicano Marino (eletti in Alleanza per Torino). E non è un caso che siano tutti simpatizzanti del movimento «Verso alleanza democratica». Torniamo alla Sala rossa. Inedita, foriera di nuovi volti e di nuovi record. I consiglieri sono 50, più il sindaco e gli otto assessori che Castellani nominerà tra cittadini esterni al Palazzo. Le donne sono 12: il 24%. Sei sono state elette nel pds (su 14 eletti), 3 nella lista Alleanza per Torino (su 10), 2 sono verdi (su 6), 1 di Rifondazione (su 5). Anche nella scorsa tornata erano 12, ma su 80 seggi, pari al 15%. La percentuale odierna è più vicina a quel 30% di candidate-donne in ciascuna lista richiesto «di norma» dalla legge. Erika Fiore con i suoi 19 anni è il consigliere più giovane. Diploma magistrale al Gramsci, iscritta a Lettere indirizzo storico, è da ieri consigliere comunale per i verdi. Bianca Guidetti Serra, 74 anni, avvocato, è la «senatrice» della nuova Sala rossa, mentre Diego Novelli - rimasto «orfano» di Porcellana - è il più anziano per legislature: eletto la prima volta nel '60 a conclusione di questa tornata avrà 37 anni di aula. Un record storico. Venti i consiglieri confermati, trenta gli esordienti, di cui una decina sui trent'anni, molti sono ancora studenti, e avranno per colleghi sui banchi del consiglio comunale parecchi professori. E' consistente la presenza dei docenti, soprattutto universitari, e dei professionisti. Sembra davvero finita l'epoca dei politici a tempo pieno. Luciano Borghesan Dodici donne su 50 eletti Diego Novelli «il veterano»

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