LE CONSEGUENZE DELLE NORME IMPRECISE

LE CONSEGUENZE DELLE NORME IMPRECISE LE CONSEGUENZE DELLE NORME IMPRECISE LA legge elettorale e la circolare ministeriale contengono due ingenuità. La prima: non si può stabilire un obbligo (quello per il consigliere anziano di convocare l'assemblea) senza fissare le sanzioni per chi trasgredisce. La seconda: che cosa vuol dire «entro il più breve tempo possibile?» Una settimana? o un mese se Farassino (il consigliere anziano) deve farsi passare un raffreddore o se è impegnato alla Camera? Con le nuove elezioni si voleva far chiarezza sul voto e sveltire tutta la procedura sì che giun¬ ta e consiglio potessero lavorare subito (come negli altri Paesi d'Europa). Invece, almeno qui a Torino, ci si trova bloccati dalla interpretazione di una frase imprecisa. L'intenzione del sindaco, convinto di interpretare la volontà dei cittadini, era (anzi è tuttora) di concludere qualcosa di concreto prima del ferragosto. «Il tempo è una risorsa da non sprecare», commentava ieri preoccupato Castellani. Il Tar dirà se le elezioni del 6 giugno sono valide o vanno rifatte, ma intanto chi è in sala Rossa lavori. Quel che si perde oggi non si ricupera domani. Se legge e circolare fossero più precise sarebbe facile procedere. La vecchia legge fissava un termine di 10 giorni. Perché lo è si è tolto? Siamo il Paese delle complicazioni e delle lungaggini. Per prendere i soldi il fisco costringe i cittadini a impazzire nella soluzione di un ingarbugliato 740, e pubblica e ripubblica gli estimi catastali perché errati. Persino i temi della maturità ieri erano troppo lunghi. Se è vero l'antico detto «rem tene, verba sequentur», oggi dobbiamo ammettere che i legislatori non hanno concetti chiari.

Persone citate: Farassino

Luoghi citati: Europa, Torino