«Banca scuoti la Borsa»

Bruno Bianchi spiega i «sei comandamenti» di Via Nazionale Bruno Bianchi spiega i «sei comandamenti» di Via Nazionale «Banca, scuori la Borsa» Gli istituti alleati delle imprese, non «fornitori stabili» Ma il piano di risanamento va realizzato entro cinque anni ROMA. Bruno Bianchi, responsabile della vigilanza di Bankitalia è moderatamente ottimista. Il varo delle nuove regole che disciplinano la partecipazione degli istituti di credito nelle imprese non avviene in un momento positivo per l'economia ma questo non è necessariamente un fatto negativo. Spiega che l'impatto potenziale sul mercato azionario delle risorse che le banche potranno investire in azioni - quantificato in 42 mila miliardi di lire - si manifesterà gradualmente: «Quell'impatto è un potenziale massimo, è evidente che per essere attivato avrà bisogno di procedure complesse abbastanza lunghe. Non vi aspettate che si manifesti dopodomani». E d'altronde «sul mercato non si interviene quando va a gonfie vele, ma quando il mercato è in un momento di difficoltà perché può darsi che quello sia il momento migliore per intervenire. Abbiamo soltanto offerto agli istituti - spiega Bianchi - la possibilità di operare a tutto tondo». Un intervento che non può essere disgiunto dall'indebitamento del sistema creditizio italiano per migliaia di miliardi: dai 70 mila del debito Iri ai 25 mila della Ferruzzi. Il capo della vigilanza riassume gli scopi della normativa elencando almeno due esigenze. Quella di «una banca universale che può operare a tutto campo, in condizioni di competere con le aziende bancarie degli altri Paesi». Ma anche quella di «tentare, per l'ennesima volta, di innescare uno sviluppo del mercato azionario che è l'unico comparto dei mercati finanziari italiani che non si è ancora sviluppato». E' una strategia che in precedenza ha prodotto solo risultati limitati sia con l'istituzione dei fondi d'investimento sia con l'istituzione delle merchant bank. «Abbiamo colto dunque questa occasione del recepimento della seconda direttiva bancaria Cee come uno stimolo per lo sviluppo del mercato azionario. Con una precisazione: quella di non immaginare che le banche siano dei fornitori stabili di capitale. Ma che invece costi¬ tuiscano un collettore capace di innescare lo sviluppo del mercato senza che la loro presenza nel capitale delle imprese diventi definitiva». Un punto importante della normativa riguarda il divieto assoluto agli investimenti bancari in imprese in difficoltà «non transitoria». Come verrà attuato? Carmine Lamanda, responsabile dell'area normativa di vigilanza, pur premettendo che «dinanzi alla crisi di un'impresa è difficile capire se la crisi sia definitiva o meno», ha aggiùnto che «è stata stabilita una procedura che può far emergere tutti i problemi che ci possono essere». Ma vediamo i «6 comandamenti» di Bankitalia. 1) Piano di risanamento che pre- veda il conseguimento dell'equilibrio economico e finanziario per un periodo non inferiore a 5 anni. 2) Il piano deve essere proposto da più banche che rappresentino un'elevata quota dell'esposizione. 3) Almeno una delle banche deve essere di primaria importanza. 4) Individuare un soggetto che abbia le qualifiche di cui alla linea precedente, con la responsabilità di verificare la corretta esecuzione del piano e il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali. 5) Le partecipazioni riguardino solo azioni di nuova emissione. 6) La partecipazione delle banche deve avvenire nel rispetto dei limiti previsti in materia di partecipazioni. [Agi] li governatore Antonio Fazio

Persone citate: Antonio Fazio, Bruno Bianchi, Carmine Lamanda

Luoghi citati: Roma