Vicepresidente

Dopo 3 secoli Vicepresidente Beni culturali nel Consiglio Federico Zeri EROMA EDERICO Zeri è il nuovo vicepresidente del Consiglio nazionale dei Beni culturali. Il più celebre storico e critico dell'arte italiano, noto per le dure e ripetute polemiche contro la politica delle nostre istituzioni culturali, è stato eletto ieri al secondo scrutinio da 71 dei 98 componenti l'organismo (rappresentanti dei ministeri, esperti, professori universitari). Il Consiglio è una sorta di «parlamentino» dei Beni culturali, massimo organo consultivo del ministro, con una serie di competenze che spaziano dai temi della programmazione ai problemi tecnico-scientifici. A presiederlo è lo stesso ministro, Alberto Ronchey, ma responsabile operativo è il vicepresidente. «Sono molto contento - ha commentato Zeri -, forse è un segno che qualcosa si muove nell'amministrazione dei beni culturali, dato che sono sempre stato ignorato dallo Stato». Romano, 72 anni, allievo di Pietro Toesca e Roberto Longhi, Zeri si è occupato dell'arte italiana che va dal '300 all'inizio del '500 italiani, con particolare attenzione per le diverse scuole provinciali. Libero docente, ha insegnato in Europa e Stati Uniti; è consulente di alcuni fra i principali musei e collezioni private del mondo. «Mi darò molto da fare - ha promesso -, ma non sono sicuro di riuscirci: la situazione dei Beni culturali in Italia è molto grave nonostante l'impegno di Ronchey, il primo ministro che si interessi veramente della materia. I problemi sono moltissimi, ho già in mente le priorità». Quali? «Per ora non le dico». [Ansa] Federico Zeri entra nel «parlamentino» dei Beni culturali, massimo organo consultivo del ministero

Persone citate: Alberto Ronchey, Federico Zeri, Roberto Longhi, Ronchey, Toesca, Zeri

Luoghi citati: Europa, Italia, Stati Uniti