Tìeleman c'è Panatta no

Wimbledon, l'oriundo supera il 2° turno battendo Simian Wimbledon, l'oriundo supera il 2° turno battendo Simian Tìeleman c'è, Panatili no Lo staff italiano brilla per assenza Il prossimo avversario sarà Krajicek LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Seguendo vecchie e sane abitudini, nessuno dei tecnici azzurri del settore maschile si è presentato ieri a mezzogiorno sul campo numero 16 per dare un'occhiata, solo un'occhiata, quanto costava?, all'ultima scoperta del tennis italiano. Una scoperta fra l'altro che non ha niente a che fare con le nostre ammuffite strutture federali incapaci, sembra, di costruire un campione, ma che è il risultato felice e curioso di una scelta di vita. Lorenzo Tieleman poteva diventare olandese, come il padre, oppure belga, dato che è nato e abita a Bruxelles. E invece il ragazzo ha deciso di farsi italiano, come la madre, regalando alla patria il suo talento e le sue vittorie. Forse qualcuno poteva muoversi, dall'Italia, invece di lasciare solo a fare il suo lavoro il tecnico delle donne Vittorio Magnelli. Anche perché, da quel che abbiamo visto, non ci sembra un peccato di ottimismo affermare che il giovane Lorenzo è di gran lunga il miglior giocatore italiano oggi in circolazione sui campi in erba. Il migliore e il più corretto, è doveroso aggiungere. Nessuna scena durante il gioco, nessuna protesta, parolaccia, lamento, Tacchettata, isterismo, piagnisteo. Un italiano in campo che non se la prende con l'arbitro e l'avversario: questo in fondo è il vero miracolo, più ancora della chiara vittoria sul francese Stephane Simian, che occupa il 47° posto nelle classifiche mondiali e dunque non è un pivello di primo pelo. Mamma, papà e fratello hanno seguito l'incontro senza dire una paro¬ la, nascondendo emozioni e passioni, misurati e gentili: una famiglia della grande Europa unita. «Di italiano ho poco, a parte la mamma, la nonna e l'amore per la pasta. Sono amico di Gaudenzi, con il quale gioco in doppio: gli altri invece mi guardano un po' come fossi uno straniero», ha detto Lorenzo raccontando un'altra volta la sua vita in un italiano povero e ormai perso nella memoria. «Fino all'età di 10 anni parlavo benissimo, passavo le estati ad Assisi dai miei cugini: poi l'America, l'Accademia di Bollettieri, la scuola, e della lingua materna ho dimenticato tutto», ha aggiunto con un po' di rimpianto, forse, intanto che con occhi lucenti e innocenti coltivava un bel sogno per il futuro. Nel quale, è ovvio, ci sono l'Italia e la Coppa Davis e persino Panatta che ha scelto di restare a Roma invece di respirare il tennis nel verde tempio di Wimbledon. Lorenzo ha vinto in quattro set. Ha piazzato 13 aces dimostrando di possedere un buon servizio («Il mio colpo migliore insieme con il rovescio») e un'attitudine al gioco a rete che nel Bel Paese quasi nessuno sembra più coltivare. Simian, uno spilungone con occhiali cerchiati di tartaruga, ha fatto una figura barbina, a ben vedere, sempre in difficoltà davanti al gioco più potente e preciso dell'italiano di Bruxelles, capace sul 3 pari del quarto set di sparare quattro ace consecutivi. Adesso, a proposito di servizio, Lorenzo dovrà affrontare l'olandese Krajicek, n° 12 al mondo: peccato, l'avventura sembra proprio finita. Carlo Coscia Agassi si è depilato il petto: così, sostiene, piaccio di più alle donne

Persone citate: Bollettieri, Carlo Coscia, Gaudenzi, Krajicek, Lorenzo Tieleman, Panatta, Simian Tìeleman, Stephane, Vittorio Magnelli

Luoghi citati: America, Assisi, Bruxelles, Europa, Italia, Londra, Roma