Nuova Roma in salsa Juve
Mazzone si presenta per vincere con una squadra sempre più al centro del mercato Mazzone si presenta per vincere con una squadra sempre più al centro del mercato Nuova Roma in salsa Juve Ritoma il duo Casiraghi-Schillaci? ROMA. L'Udinese alza il prezzo, la Roma si irrigidisce e dà l'ultimatum: il sì entro 24 ore o ciao Balbo. Così domani una maxi operazione potrebbe portare Rizzitelli all'Inter e Schulaci in giallorosso. Poi dalla Juve arriverebbe Casiraghi a ricomporre per la Lupa un'accoppiata suggestiva. Anche se i due nell'anno post-Mondiale non combinarono grandi cose in bianconero. Ma Schillaci, 28 anni, oggi è meno egoista e Casiraghi (24), riscoperto da Sacchi, può esplodere con Mazzone. Tocca all'Udinese muoversi, accettare il «prezzo giusto», ribadiscono alla Roma. Trattativa difficile, sussurra Mascetti, ma può andare in porto. E poi Lanna. Per una difesa che diventerà super con il ritorno di Aldair. Anche qui Sensi ribadisce il concetto: «E' un mercato senza una lira, noi paghiamo sull'unghia. Il giusto. Altrimenti si cambia obiettivo. Quello del Cagliari, sì Firicano, non è male». Senza dimenticare Cervone, Giannini e Mihajlovic che, promessa di Mazzone, diventeranno grandi eroi. Se Bossi esalta i lombardi, Roma risponde con un pallone giallorosso doc. Dopo Mezzaroma e Sensi, ecco Mazzone, core de Trastevere. «Ma non voglio sconti, anzi benvenuti fischi e pernacchie se giocheremo male. I nostri tifosi sono campioni del mondo e meritano che la squadra dia il massimo ogni domenica. E allora vedrete, ci ameranno anche nelle sconfitte: come è successo sabato con il Torino». Mazzone dà una lustratina al look, la capitale impone il sacrificio: «Sono famoso per la grinta? Ma guardate dove allenavo. Dovevamo per forza difenderci, però il Cagliari era già squadra costruita per vincere ed è arrivata in Uefa. Quindi grinta, ma ria. Che un po' stona nell'allenatore della Roma e allora meglio precisare: «Tutto è nato alla vigilia di un Catanzaro-Juventus. Un giornalista vede in gran forma i miei ragazzi e dice: puoi pareggiare, ne sono sicuro. E io replico: magari. Con la i. Lui insiste, forse puoi vincere e io sbotto: magara. E quel magara mi resta appiccicato. Ma quella "a" non è uno sbaglio. E' un superlativo. Ecco, per esempio, se dico attento, vuol dire che il pericolo è piccolo. Con "attenta" invece bisogna prepararsi al peggio». Cervone, Giannini, Mihajlovic. Tre tipetti da prendere con le molle. Il portiere voleva andarsene. «Già fatto, già parlato - dice Mazzone -. Resta ed è in forma. Se qualche volta ha fatto i capricci, garantisco che non succederà più. Giannini deve prendersi le sue responsabilità, saper guidare la squadra. Lo voglio tutte le domeniche come nel ritorno di Coppa con il Toro. Insomma deve facce divertì. Mihajlovic ha pagato l'anno di ambientamento. E' successo anche a Francescoli che ora, a 32 anni, prende un contratto biennale dai granata. Sinisha farà molto, molto meglio. Ho ricostruito giocatori che avevano difficoltà più grandi». E' felice Mazzone, ma non dimentica di essere un duro: «Sergente di ferro? Io direi professionista vero. Sole, stress e bella vita sono le insidie di Roma? Non mi fanno paura. Sono dicerie. Se i giocatori sono professionisti nessun problema, se non lo sono fallirebbero anche altrove. Sogno di essere il più grande acquisto della stagione. Spero che i tifosi dicano: meno male che c'è Mazzone. La mia dote migliore? So farmi capire dai giocatori. I ragazzi ne hanno bisogno, devono sapere a chi rivolgersi ed ottenere risposte decise, chiare e leali. E non solo in campo. A volte litigo perché mi occupo di tutto. Se uno gioca male, prima mi preoccupo del privato, voglio sapere se ha problemi in famiglia, poi passo alle cose tecniche». Conclude: «Caniggia? No, probabilmente neanche io avrei potuto evitare il caso. Ma i giocatori sono ragazzi che vanno consigliati e guidati. Un gol non è la fine del mondo, e io cerco di farglielo capire. Ci vuole umiltà e disponibilità da ambo le parti. Con la Roma ho raggiunto il mio sogno nel momento giusto. Sono maturato, sono migliore. E ve lo dimostrerò». Piero Serantoni BOXE SEMPRE A BISCHE© non solo. Le difficoltà mi hanno costretto a pensare molto e oggi conosco ogni soluzione tattica. Il mio Cagliari era moderno, veloce aggressivo. Due o tre tocchi per andare in porta e tutti potevano segnare. Valuterò i giocatori giallorossi per "vestirli" nel modo giusto. So che la Roma deve vincere, che i tifosi aspettano risultati. Questa squadra con pochi ritocchi può finire nelle prime cinque. Ai tifosi dico che vogliamo la qualificazione Uefa e che magari per un po' potremo sognare in grande. Saremo lì, vicini a quelli che si battono per lo scudetto». Ha un rospo in gola Mazzone, quel «magara» che ha fatto sto¬ Il nuovo tecnico della Roma, Carlo Mazzone (56 anni), festeggiato a Trigona
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