Bonn spara a zero sulla mutua di E. N.

CALVI? Il governo chiede a imprese e lavoratori di accollarsi parte dei costi sociali Bonn spara a zero sulla mutua Iprimi giorni di malattia non saranno più pagati BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per il governo Kohl è una svolta nelle relazioni sociali e «il nocciolo politico di questa fine di legislatura». Per i sindacati e l'Spd, è la condanna a morte dello Stato sociale, l'avvio di un processo che conoscerà altre impennate dolorose: per fronteggiarlo, promettono la guerra, se necessario scioperi ad oltranza. Di fatto, l'approvazione del cosiddetto «Karenztag» rimescola le carte, in un gioco governo-mondo produttivo che i costi altissimi della riunificazione hanno reso più arduo del previsto. La nuova legge varata ieri dal governo prevede infatti che lavoratori e datori di lavoro si accollino una parte dei costi sociali finora sopportati dallo Stato; quelli per alcune forme di assistenza non direttamente legata al mondo del lavoro: agli inabili, per esempio. In cambio, le imprese non pagheranno i primi giorni di malattia ai loro dipendenti. Le critiche anticipate nei giorni scorse dagli ambienti economici sono esplose ieri da parte sindacale. Monika Wulf-Mathies - che l'anno scorso guidò la rivolta dei dipendenti pubblici e bloccò i servizi in tutta la Germania per due settimane - ha annunciato la mobilitazione del suo sindacato, l'«OeTV»: «Chi gioca con il fuoco deve aspettarsi un incendio», ha detto. Altre organizzazioni di la- voratori hanno definito la decisione del governo «un avvelenamento del clima sociale». E il movimento operaio cattolico si è appellato al Bundesrat, la Camera alta, perché blocchi l'iniziativa di Kohl. Un clima rovente, insomma, al quale il governo ribatte che non c'erano alternative ragionevoli, se si voleva mantenere l'assistenza ad anziani e inabili. Ma per quanto economicamente fondata sia la proposta di Kohl e dei suoi ministri, essa dimostra che di «unificazione a costo sociale zero» non si potrà più parlare, e che il gran vanto del Cancelliere impegnato nella prima campagna elettorale unificata si è spento, sotto l'urgenza della realtà economica tedesca. Dove porterà la «sfida», subito raccolta dalla signora Wulf-Mathies, lo si vedrà presto. Di certo, la misura decisa ieri da Kohl dopo trattative lunghe e convulse con gli alleati di governo, si inserisce in un complesso piano di risparmio che porterà presto ad altre «ristrutturazioni» delle spese sociali, con decisioni e misure che costeranno care al cittadino medio: nel '94, ha ricordato il ministro delle Finanze Waigel, saranno necessari risparmi per altri venti miliardi di marchi, quasi ventimila miliardi di lire. I tedeschi - è la raccomandazione di Waigel - dovranno rinunciare alla concezione dello Stato sociale garantito per tutti, dovranno «limitare drasticamente le loro aspettative, i piani e le attese di benessere crescente», [e. n.]

Persone citate: Kohl, Waigel, Wulf, Wulf-mathies

Luoghi citati: Germania