Marlee Matlin ovvero l'alta voce del silenzio
Marlee Matlin, ovvero Palla voce del silenzio Alla tv in «Ragionevoli dubbi» su Retequattro Marlee Matlin, ovvero Palla voce del silenzio MILANO. A Marlee Matlin, la menomazione non ha minimamente fiaccato la vita; è stata, come lei esige nei personaggi che accetta di interpretare, «qualcosa che è capitato, un caso. Non avrei mai acconsentito di costruire la mia carriera sui ruoli di una audiolesa». Dalla settimana scorsa, anche la grande platea televisiva italiana ha cominciato a riconoscere ed amare il suo volto intelligente, vivo, mobile, nel telefilm «Ragionevoli dubbi», 11 episodi in onda su Retequattro ogni sabato alle 20,30. La versione originale statunitense è composta di 44 puntate, critica e pubblico se ne sono dimostrati entusiasti. Un'altra conferma al sicuro talento di Marlee, nell'86 insignita da un Oscar quale migliore protagonista per i «Figli di un Dio minore». Interpreta la parte di un'investigatrice, in coppia con Mark Harmon. Questo mestiere era nei suoi sogni di bambina, così come il teatro: «Non sono diventata poliziotta ma in compenso sto per sposarmi con un poliziotto», sorride, «e sono felice di essere diventata attrice. E' un lavoro nel quale posso creare; certo non posso dire se reciterò per sempre, ma ora come ora la mia scelta mi soddisfa completamente». Meglio lavorare per il grande schermo o per il piccolo? «Mi piacciono entrambi. Certo, per questa serie televisiva girata a Los Angeles, per me è stato come lavorare in casa, anche se il ritmo era molto pesante: cinque giorni alla settimana per dodici o quindici ore al giorno. Per un film stai fuori tre mesi, è quasi una vacanza, finisci e non ci pensi più». Cosa pensa di Hollywood così come viene descritta da Altman in «Players»? ((A volte preferirei che non lo avesse mai fatto, talmente è vero. E' tutto vero, è un film stupendo; mi viene in mente spesso, sia quando sono sul set sia quando sto negli uffici della mia società di produzione». Lei predilige film d'azione, cui le donne partecipano a pieno titolo. In qualche decennio, l'immagine femminile è cambiata davvero radicalmente. «Sì. Prima dovevamo cominciare a dimostrare di poter essere brave quanto gli uomini. Adesso possiamo tranquillamente diventare medico, avvocato, insegnante, presidente degli Stati Uniti». Vuole dire che è Hillary, il vero presidente? Scoppia a ridere scuotendo all'indietro la bella capigliatura bionda: «Noooo. Certamente, Hillary è molto intelligente, molto determinata; d'altra parte era uno dei cento migliori avvocati degli Stati Uniti, dunque è logico, naturale, che adesso, alla Casa Bianca, faccia sentire la sua voce. E nel settore del quale è responsabile, la sanità, sta facendo benissimo». I suoi programmi di lavoro? «Ho progetti con la casa di produzione e offerte come attrice. Ma gli impegni occasionali, anche se di buon livello, non m'interessano più. Ho accettato la serie "Ragionevoli dubbi" perché il ruolo mi convinceva completamente: non la solita figura femminile della vittima, ma una donna che agisce, affronta le situazioni, cerca di risolverle». Se lavorare e imporsi è arduo per tutti, lei, come audiolesa, avrà dovuto affrontare ulteriori fatiche, relative alla sua condizione. «Sì, soprattutto di comunicazione. Ho imparato sia il linguaggio labiale sia quello dei segni. Nei film li mischio a seconda dei vari momenti, poi però c'è sempre qualcuno che mi chiede la ragione della scelta o magari protesta: ma io sono un'attrice, faccio semplicemente quanto ritengo meglio per la riuscita di una scena. Ci sono stati problemi più che altro nei rapporti con i colleghi, che per parlare con me hanno dovuto imparare a gestire. Niente di insuperabile, comunque. Ho anche partecipato a un video-clip musicale con Billy Joel; la settimana prossima sarà in Italia, spero tanto di incontrarlo. Mi piacerebbe partecipare a un suo concerto dal vivo. Non è vero, come purtroppo tanti ancora credono, che noi cerebrolesi non possiamo avere nessun rapporto con la musica. Sono così felice della mia vita così com'è che se oggi, all'improvviso, mi si desse la possibilità di riprendere l'udito, non so se accetterei». Ornella Rota Marlee Matlin e Mark Harmon (lo ricordiamo in «Flamingo Road») come appaiono nel film «Ragionevoli dubbi». Accanto, la Matlin nel I986 quando ricevette l'Oscar per «Figli di un Dio minore», il film in cui interpretava una giovane sordomuta di cui si innamorava l'insegnante William Hurt
Luoghi citati: Hollywood, Italia, Los Angeles, Milano, Stati Uniti
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