Gianna ramarro rock di Gabriele Ferraris

Un concerto di «rodaggio» per la Nannini ad Alessandria Un concerto di «rodaggio» per la Nannini ad Alessandria Gianna, ramarro rock Tra guizzi e sudore, per Greenpeace Ma la tournée vera solo in autunno ALESSANDRIA DAL NOSTRO INVIATO Taceva da due anni, e la immaginavano in crisi nera. Invece Gianna Nannini, maledetta toscana, rinasce come rinasce il ramarro, tutta guizzi e sudori. Non va ancora in tournée: aspetta che «X forza e x amore», il disco nuovo, si muova in classifica, se è destinato a muoversi. L'altra sera, tuttavia, è piombata ad Alessandria per un concerto speciale: solidarietà con gli attivisti di Greenpeace rei di aver bloccato, da queste parti, un'autobotte carica di Cfc, il micidiale gas mangiaozono. Il tour vero comincerà in ottobre, e partirà dalla Germania: in Italia arriverà soltanto in novembre. Ormai è mezza tedesca, la Gianna, e gira con il suo staff tedesco a bordo di camion tedeschi e, chissà, magari preferisce i crauti alla ribollita. «Mi manca il rodaggio», si scusa dopo lo show: sa d'aver infilato una discreta dose di errorucci ed erroracci, fuori tempo e stecchette malandrine. E che importa? C'è un sacco di gente che fa peggio, e non è neppure divertente e appena va sul palco s'ammoscia e ammoscia il prossimo. Wonder Woman Nannini, se non altro, suda come una bestia e salta che pare una cavalletta, spara rock e nequizie assortite. «Non è ancora il vero concerto», si schermisce. Però è uno spettacolo: muscolare più che musicale, se vogliamo, ma spettacolo. Si diverte a frugare nei ripostigli della carriera, e all'ultimo bis, anziché la temuta cover di «Me 8- Bobby Me Gee» - ovvia, Janis Joplin è un altro pianeta piazza la più abbordabile «Good bye my heart». Gode da matti a ripescare trucide cose: ricordate «America», inno alla masturbazione nei reticenti Anni Settanta? Eccola qui, con giubbotto strusciato fra le gambe e toccatina alle tette ballonzolanti sotto la canotta. Né possono mancare i fans sul palco: tentano di bloccarli i marcantoni della sicurezza, ma la Gianna è evangelica, lasciate che le fanciulle e i fanciulli vengano a me, e le gusta di molto ruzzarci e scambiarci baci e abbracci. Si produce pure, Wonder Woman, nell'ardimentoso tuffo a pesce fra il pubblico, il bagno di folla «che serve a ricaricarti, c'è uno scambio d'energie», spiega: e pazienza se nell'acciaccapesta un bischero le sfila, a mo' di ricordino, il braccialetto che le aveva regalato la su' mamma. Imperversa la Nannini rockettara di «Radio baccano» e «Autostrada» e «Avventuriera». Epperò Siena non è Seattle; il cantar tosco ce l'ha nel sangue, madonna Gianna. Intanto, le nostalgie folk: e rifà una «Maremma» che sta lì sospesa, ganza pur se non c'entra punto. E quelle canzoni a gola spiegata, «Bello e impossibile», «Fotoromanza»: che saranno mai? Odoardo Spadaro, mica Elvis; «La porti un bacione a Firenze», non «Tutti frutti». Fateci caso, «questo amore è una camera a gas» gratta gratta pare «è primavera, svegliatevi bambine»; la potrebbe cantare un garzone di Pescia pedalando in bicicletta, o un imbianchino di Poggibonsi mentre spennella. La differenza la fa lei, gonfiando i bicipiti e scuotendo i capelli spinacini, arruffati e grondanti. Due ore di passione per mille spettatori accalcati nel teatrino, caldo umido che al confronto Saigon sembra Courmayeur. Se ne compiace la madida Gianna e lancia un ecologico appello anti-antitraspiranti: «I fiori non odorano più, e prima che noi s'arrivi a far la fine dei fiori cerchiamo di puzzare il giusto e bene». Missione compiuta, Wonder Woman. Gabriele Ferraris Gianna Nannini risorge dopo due anni di assenza dalle scene. Ha un nuovo disco intitolato «X forza e X amore» In autunno concerti in Germania e Italia

Persone citate: Gianna Nannini, Janis Joplin, Nannini, Odoardo Spadaro, Wonder Woman, Wonder Woman Nannini