Restano i soldati tedeschi di E. N.
Restano i soldati tedeschi Restano i soldati tedeschi La Corte dà ragione a Kohl «Ma il problema va discusso» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I soldati tedeschi possono continuare ad operare in Somalia nell'ambito della missione Onu. La Corte Costituzionale ha dato torto all'Spd, che aveva investito i giudici di un reclamo formale chiedendo l'immediato ritorno dei 242 Caschi blu tedeschi. Ma il Bundestag, precisa la Corte, dovrà ridiscutere il problema, in attesa della partenza di un più robusto contingente, 1700 uomini entro agosto. La palla, che i politici avevano rilanciato ai giudici, torna ai politici, e non senza polemiche: è di ieri un'intervista nella quale il presidente della Corte, Roman Herzog, denuncia il pericolo che «la politica si faccia sempre più a Karlsruhe (dove ha sede la Corte) che a Bonn». Negli ultimi mesi numerose questioni spinose - sulle quali non si intravedeva un accordo politico - sono state demandate alla Corte. Oltre alla missione in Somalia, gli otto giudici sono stati investiti di quella in Cambogia; di quella in Bosnia a bordo dei radar volanti, gli Awacs; e del trattato di Maastricht: una decisione chiave per il futuro dell'Europa, attesa per luglio. Herzog ha raccomandato ai partiti di «incontrarsi e di consultarsi di più», per evitare di trovarsi in continuazione a Karlsruhe. La contesa fra Spd e governo era sul carattere della partecipazione in Somalia: missione umanitaria, consentita dalla Costituzione, o operazione di guerra, vietata in quanto al di fuori del territorio Nato? La risposta della Corte, con il suo richiamo alla discussione in Parlamento, sembra rinviare soltanto la soluzione del dubbio. Ma richiama anche l'appello del presidente Herzog, che nell'intervista ha raccomandato ai partiti di «discutere in maniera meno giuridica e più sul fondo dei problemi». [e. n.]
Persone citate: Herzog, Kohl, Roman Herzog
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