Confalonieri: caso archiviato

pgppConfalonieri: caso archiviato ■IpPWI Condonato al braccio destro di Berlusconi il pagamento di trecento milioni al partito del Garofano per il congresso di Milano I pgConfalonieri: caso archiviato Amnistia per l'inchiesta sul contributo al psi I .01*101 MILANO. Sul registro degli indagati, ma solo in attesa di archiviare la vicenda. In procura spiegavano ieri così la posizione di Fedele Confalonieri, braccio destro di Silvio Berlusconi. E non nascondevano di essere rimasti sorpresi per i titoli dei giornali e per lo spazio riservato alla vicenda: «Ve l'avevamo detto che era un episodio minimo, praticamente inesistente», hanno detto alcuni magistrati all'indirizzo dei cronisti. Dunque tutto un equivoco? Non proprio. L'episodio per cui Confalonieri è finito tra gli indagati dell'inchiesta si è davvero verificato, ma tutto è stato coperto dall'amnistia. Sia la violazione della legge sul finanziamento ai partiti, sia la violazione delle norme fiscali. Unica condizione, per quest'ultimo caso, il pagamento del condono: è quanto sta ancora verificando la Guardia di Finanza, ma è davvero incredibile che la Fininvest possa essersene «dimenticata». Per capire la vicenda occorre fare un passo indietro, all'ormai famoso congresso del psi all'Ansaldo di Milano, nel giugno dell'89. Famoso per l'inchiesta, perchè in quell'occasione molte aziende si diedero da fare per far avere contributi al partito socialista, che passavano sotto forma dell'acquisto di stand, e le cui fatture venivano emesse a nome della «Nuova editrice Avanti». La Guardia di Finanza, su quel congresso, mette insieme un cospicuo dossier e c'entra anche la Fininvest, che nell'occasione acquista sei spazi espositivi per un totale di 300 milioni. Oltre che il rapporto dei finanzieri, della vicenda parla anche Aldo Brancher, collaborato di Confalonieri, finito in carcere per una tangente sugli spot della campagna anti-Aids. E' Brancher infatti a raccontare dei suoi rapporti con Balzamo, del consiglio che lui stesso dà al defunto segretario amministrativo del psi su co- me ottenere contributi in occasione del congresso e della decisione della Finivest, approvata da Confalonieri, di essere presente all'Ansaldo «perchè importante per l'immagine del gruppo». Secondo l'ipotesi dell'inchiesta, tutte le aziende che comprarono spazi espositivi in questo modo fecero arrivare soldi sottobanco al psi, violando la legge sul finanziamento ai partiti. Però nell'ottobre dell'89, pochi mesi dopo il congresso, entrò in vigore l'aministia che copriva anche quel tipo di reati. E per quanto riguarda l'evasione fiscale, c'è stato in seguito il condono. Ma allora, se tutto era amnistiato, perchè iscrivere Confalonieri sul registro degli indagati? «Perchè è un atto dovuto - spiega il pubblico ministero Piercamillo Davigo - non si può far nulla, neppure archiviare, se prima la persona interessata non viene iscritta sul quel registro con tanto di numero d'ordine». Tanto rumore per nulla? Sul singolo episodio sì, sulla Fininvest in generale mica tanto. «Aldo Brancher lo abbiamo arrestato», dicono sibillinamente in procura. E ricordano che anche con altri grandi gruppi l'inchiesta era cominciata proprio così: con un funzionario non di altissimo livello, che magari si difendeva affermando di aver agito in proprio, all'insaputa dei vertici aziendali. Così fa anche Aldo Brancher, almeno da quanto emerge dai suoi verbali. L'unico no- me della Fininvest che cita in merito alla «vicenda Aids» è quello di Valeria Licastro, segretaria di Confalonieri, già interrogata dai magistrati. Secondo il racconto di Brancher si sarebbe lamentata con Giovanni Marone, segretario dell'ex ministro De Lorenzo, per il trattamento riservato alla Fininvest che sarebbe stata penalizzata, rispetto alla Rai, nell'assegnazione degli spot pubblicitari. Per il resto Brancher dice di aver fatto tutto da solo, deci- dere di pagare e versare il denaro. Ma da dove ha preso quei trecento milioni? gli viene chiesto i magistrati. «Dalla mia cassaforte - è la risposta di Brancher - tengo sempre una riserva di liquidi». Ma questa spiegazione sembra convincere assai poco i magistrati: non a caso Brancher, ex sacerdote che ha mosso i primi passi nel mondo della pubblicità raccogliendo inserzioni per il settimanale «Famiglia Cristiana», sta tuttora in cella a San Vittore. [s. mar.] ■IpPWI Ma la Procura continua l'indagine su altri uomini del Biscione Fedele Confalonieri braccio destro di Berlusconi alla Fininvest Il giudice milanese Gerardo D'Ambrosio

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