Nuova Sala Rossa partiti dimezzati

Ecco come cambia la geografia politica del Consiglio comunale dopo il voto di domenica Ecco come cambia la geografia politica del Consiglio comunale dopo il voto di domenica Nuova Sala Rossa: partiti dimezzati Restano fuori socialisti, liberali e socialdemocratici Farassino rinuncia a presiedere il primo Consiglio Nove gruppi per 50 consiglieri comunali. Si stanno predisponendo i locali per ospitarli. Saranno sistemati nell'ala estrema del Municipio a cavallo tra via Milano e piazza Palazzo di Città. Potranno così esst^e liberati gli uffici di via San Francesco d'Assisi 3 che, per esuberanza di partiti, erano stati occupati dai Verdi e dalla Lega Nord. Si torna tutti a Palazzo Civico. Alle amministrative del maggio '90 furono eletti 80 consiglieri, in rappresentanza di 12 partiti, che nel giro di pochi mesi divennero 15: dal pei si generarono pds ( 19 seggi) e Rifondazione comunista (5), i Pensionati si spaccarono, Lupi e Nerattini uscirono dal «Sole che ride» e divennero verdi-verdi. Ed ecco la nuova geografia politica comunale uscita dalle urne del 6 giugno: in Sala Rossa non ci saranno più il psi, il psdi, il pli. Sparita pure la meteora Piemónt di Roberto Gremmo, scomparsi i Pensionati di Scardicchio e Piccolo, gli Antiproibizionisti confluiti con Alleanza per Torino. Le estenuanti trattative del '90 per la guida della città. Sembrano distanti anni luce. Eppure avvennero soltanto due anni fa: il sindaco ai liberali, un vice alla de, l'altro al psi. Fa sensazione pensare che sei mesi fa - sindaco Cattaneo, pri - i «signori» della città erano psi e de. Che dall'85 al '90 Palazzo Civico fu governato dai socialisti Cardetti e Magnani Noya. Tutto cancellato. Dopo le sconfitte elettorali, psi e liberali cercano di rimettere insieme i cocci. Devono riorganizzarsi per trovare il modo di sopravvivere come soggetti politici in città, pur essendo tagliati fuori dall'amministrazione comunale. Come fare? Nel pli c'è smarrimento. Non si sa dove sia Altissimo. Non si sa dove voglia andare Zanone. «Il maggioritario - dice il vicesegretario provinciale Pier Carlo Sommo - porta sovente a situazioni simili all'attuale. I partiti possono star fuori dagli enti locali anche per lunghi periodi. Ci organizzeremo come movimento d'opinione. Del resto l'hanno fatto i radicali per tanti anni». In settimana direttivo pli e incontro con la segreteria nazionale che potrebbe inviare un commissario sotto la Mole, dopo le dimissioni dalla segreteria cittadina di Paolo Peveraro. Commissario in vista anche per il psi. Il segretario Tigani è dimissionario: «Il mio mandato ha scritto a Del Turco - era previsto fino al voto di domenica scorsa. Lo considero concluso». Tigani chiede un «inviato» da Roma che gestisca il partito fino al congresso di ottobre. Si fa il nome dell'ex assessore comunale Franca Prest. La sede del Garofano è sempre più vuota. Alcuni socialisti sono da tempo nell'area Castellani, altri vi sono approdati in vista del ballottaggio. Sarà difficile fermare l'esodo, evitare regolamenti di conti annunciati da chi, inquisito per Tangentopoli, si è sentito troppo solo, abbandonato dai compagni. Dal psdi ? nul- la, solo silenzio. Esiste ancora? Dal terremoto del 6 giugno si sono salvati, anche se non compaiono con il loro simbolo, i repubblicani. Gli esponenti dell'edera sono entrati in Alleanza per Torino. E l'hanno azzeccata. I loro tre esponenti (l'ex sindaco Giovanna Cattaneo, l'ex assessore Beppe Lodi e il segretario cittadino Mauro Marino) sono stati eletti. Complessivamente Alleanza per Torino esordirà con 10 consiglieri, tecnici, professionisti rappresentanti della società civile. Con loro anche 6 verdi del Sole che ride e due radicali del Club Pannella. E da questi ultimi arriva la proposta di creare un unico gruppo in Sala Rossa formato dalle componenti che affiancano il nuovo sindaco. Ieri il federale del pds ha applaudito il segretario Sergio Chiamparino per la scelta della coalizione vincente che ha dato alla Quercia 14 consiglieri. I «cugini» di Rifondazione, i più votati nella sinistra, attendono la Quercia al varco nelle circoscrizioni: «Vedremo - dicono - quali maggioranze farete: a Barriera di Milano e Borgo Vittoria i più forti siamo noi». In Sala Rossa gli uomini di Garavini avranno 5 seggi nei quali è compreso Novelli, il candidato sindaco sostenuto anche da Rete, Alleanza verde e Pensionati. Tra le facce nuove all'opposizione, quattro consiglieri della Lega Nord che si aggiungono agli ex riconfermati: Farassino, Borghezio e Molino. La Rete conqui¬ sta due seggi, la de quattro, ma uno sarà riservato all'indipendente Giovanni Zanetti, il candidato sindaco per scudocrociato e Torino liberale. In Comune si sono conclusi i conteggi delle preferenze con 2 correzioni: nel pds non è stata eletta Silvana Appiano (consigliere comunale sino al dicembre scorso), ma Alberto Nigra; nei Verdi Erika Fiore ha scavalcato Giorgio Diaferia. La proclamazione ufficiale degli eletti avverrà domani alle 17,30. Ma Farassino rinuncia a presiedere il primo Consiglio. Lo sostiturà Gianni Alasia di Rifondazione comunista. Luciano Borghesan Giuseppe Sangiorgio Conclusi i conteggi, cambiano due consiglieri. Domani la proclamazione degli eletti CONSIGLIO COMUNALE '90 [80 seggi] PSI PIEMONT ANTIPROIBIZIONISTI PENSIONATI PSDI [1 PASSO'AL PSI] LEGA NORD VERDI [3 SOLE CHE RIDE 2 VERDI-VERDI) PCI [19 PDS 5 RIF0NDAZI0NE1, IL CONSIGLIO COMUNALE '93 [50 seggi] ALLEANZA PER TORINO VERDI RIFONDAZ. COMUNISTA LA RETE ALLEANZA VERDE PDS LEGA NORD La Sala Rossa, ristrutturata poco prima delle elezioni, è pronta ad accogliere i cinquanta nuovi consiglieri

Luoghi citati: Assisi, Milano, Roma, Torino