Gullit verso il Toro Baresi Io conferma

Oggi Goveani incontra il procuratore di Ruud Oggi Goveani incontra il procuratore di Ruud Gullit verso il Toro Baresi Io conferma FORTE DEI MARMI. «No, per favore, lasciatemi in pace. Ho bisogno di dieci giorni per riflettere. Da solo. Capisco che state facendo il vostro lavoro ma io ho diritto ad un momento di tranquillità». Ruud Gullit è appena emerso da un tunnel che collega la spiaggia all'hotel che lo ospita. E' accompagnato dalla moglie che vigila tesissima. Le domande rimbalzano sulla sua pelle di ebano come palline da ping-pong. «Gullit, un attimo solo. Ci parli del Torino, è vero che è sua moglie a decidere quale club scegliere?». Le ultime parole lo scuotono e lo fanno reagire abbandonando il sorriso con il quale ci aveva accolto: «Cosa c'entra lei? Sono io che decido della mia carriera. Ma adesso devo pensare e di queste cose non parlo con nessuno». Bugia. Il «tulipano nero» è corso in Versilia anche perché sa di avere a pochi metri il consigliere giusto, una sponda in grado di dargli calore umano e suggerimenti pacati. Sì, a pochi metri dall'hotel Augustus c'è la splendida villa di Franco Baresi. Inizia così il nostro viaggio alla ricerca di Gullit, del suo futuro, della verità sulla trattativa con il Torino. Sei ore in Versilia, sotto un cielo grigio e gonfio di umidità. E alla sera ci ritroviamo con la conferma cercata: il milanista è fortemente tentato dalla proposta di Goveani, l'ha confidato al suo capitano e oggi il suo procuratore, la signora Adriansen, si incontrerà con il presidente granata per un contatto che potrebbe essere decisivo. Ma torniamo all'inizio. Gullit, Gullit si sta go con la famiglia, pare separato dal mondo. Il Forte dei Marmi, quello della Capannina, dei ritmi dell'estate, sembra lontano anni luce. Gullit vive in un albergo splendido, immerso nel verde, ricoperto di gerani e frequentato quasi esclusivamente da tedeschi attempatelli e silenziosi. Un altro mondo. Il suo appartamento è difeso da cerberi insuperabili che ricordano il Kgb. «No, fer- mi, il signor Gullit non vuole essere disturbato...». Meglio cercare le orme dell'olandese altrove. A un chilometro, nella nuova casa di Baresi. Qualcuno ci suggerisce: «Gullit ieri sera è andato dal suo compagno di squadra». E' proprio vero: è in quell'incontro fra amici che si possono trovare i segreti pensieri di un giocatore in bilico, di un uomo che cerca la propria strada con sofferenza. E allora via, a casa del capitano. Lo incrociamo mentre sta uscendo in bicicletta, con la moglie e con lo splendido piccolo Edoardo. Qui il clima è diverso e finiamo in giardino, accanto alla piscina, con bibite e pistacchi. «Chi vi ha detto che Ruud è venuto da me?». E' sorpreso Baresi, che poi racconta, quasi con dolcezza, i dubbi dell'olandese nero: «Mi ha raccontato di questo suo difficile momento. E' veramente indeciso. Poco tempo fa mi aveva detto che sarebbe andato via dall'Italia, non voleva .„ trovarsi davanti al Milan da avversario. Ora ci sta ripensando. Non è facile lasciare questo calcio, anche se per uno come lui diventa difficile riconvertirsi. Lo sapete, Ruud da quando era un ragazzino ha sempre giocato per vincere. Adesso potrebbe andare ad un club con ambizioni inferiori. Il nostro presidente anche poco tempo fa ha rinnovato l'impegno a lasciargli comunque un posto, anche come dirigente. Ora, però, non so quale sia la situazione. Forse Ruud ha sbagliato, non ha un carattere facile, voleva giocare. Peraltro, quando scendeva in campo, era sempre decisivo. Ma a 31 anni non si può essere quelli di cinque stagioni prima». E arriva la confidenza. Potrebbe restare in Italia, magari al Torino? «Sì, ai granata darebbe qualcosa di nuovo. Ruud ha sempre una splendida immagine e giocherebbe in Coppa delle Coppe. Una soluzione giusta per entrambe le parti». Poi un sorrisetto complice, che dice: «Siete sulla strada giusta». Ma il confidente non può tradire l'amico. Alessandro Rialti .„ Gullit si sta godendo le vacanze sul mare della Versilia

Luoghi citati: Forte Dei Marmi, Italia