Olimpia congelata nel museo di Losanna

Olimpia congelata nel museo di Losanna L'AVVENIMENTO Si inaugura oggi una fastosa ma fredda esposizione dedicata al grande mondo dei Giochi Olimpia congelata nel museo di Losanna Molti computer, molti errori ed omissioni, manca il calore LOSANNA. Il mondo dei Giochi di sport e denaro ha da oggi il suo pompieristico monumento: viene inaugurato a Losanna, nel sobborgo rivalago di Ouchy, il museo olimpico del Ciò, cinque anni di lavori, costo 65 milioni di dollari dei quali una quarantina già coperti dagli sponsor, i loro nomi scolpiti su un muro di blocchi di marmo, ogni blocco un nome, molti blocchi ancora liberi. Samaranch il gran capo dell'olimpismo moderno chiede oboli un po' a tutti, e si dice che ci siano versamenti sotterranei, quelli ad esempio delle città candidate a ospitare i Giochi del 2000, cioè, sparita Milano, in ordine di pronostico Pechino, Berlino, Sydney, Manchester, Istanbul e Brasilia. Ieri, aperto il museo alla stampa, Samaranch ha fatto una visita pastorale, benedicendo, beneaugurando. Com'è questo museo? Bello e freddo. Semisepolto in una collinetta lo stabile, del messicano Ramirez Vazquez e dello svizzero Cahen, offre in tutto, su tre piani, 11.000 metri quadrati alla storia e allo studio dello sport olimpico: 3400 sono i metri quadrati di esposizioni stabili o provvisorie, il resto è per biblioteche, sale di riunione, film eccetera. Si pensa alla grande attrattiva turistica popolare ed anche al punto d'incontro del meglio umanesimo sportivo. Marmi bianchi, colonne greche stilizzate, una maxifontana visibile (troppo) e orrenda, una pozza d'acqua invisibile e feroce nell'ingresso dello stabile, ci si finisce dentro credendo al pavimento un po' più scuro. Ascesa dei piani con strada a spirale, da ogni parete algida doccia di immagini chiamate con i computer dai visitatori. Ecco, i computer. Occupano, dominano, pressano, vessano. Permettono di chiamare su grandi schermi l'Olimpiade preferita, la gara preferita, il cam¬ pione preferito. Con errori: a Tomba è tolto un argento. Con misteri: i nostri del Gotha offerti in visione sono, oltre a Tomba, lo sciatore Thoeni, il bobista Monti, lo schermidore Nadi e un altro schermidore, Agostoni, ignoto anche a tanti italiani. Nessuna traccia di un Beccali, un Berruti, due Abbagnale. Si può giocare a vellicare memorie d'archivio, a chiamare filmati, a scrutare il futuro di Atlanta 1996, di Nagano 1998. Di fianco ai computer cercano pateticamente di richiamare attenzioni ima scarpa di Lewis, una di Bubka, un'asta, una maglietta, un parastinchi per hockeysta su prato d'inizio secolo. Nessun toccante «presepe» olimpico, nessuna animazione particolare, nessun invito a giocare con il proprio corpo in prove parasportive: al massimo si fatica con l'indice a picchiettar programmi. Ci si documenta, non ci si emoziona. Noi avremmo pen¬ sato ad un percorso guidato, un tunnel fasciato di immagini olimpiche, con musiche giuste, ogni tanto nicchie d'arte. Invece per l'arte c'è una asettica sezione apposita, come per la numismatica, la filatelia, le medaglie dei vincitori. Dentro e fuori del museo sculture moderne pesanti. Privilegiato il filmato, però secco, non documentaristico, sulla fotografia, che forse sarebbe stata più poetica. Sbagli di didascalie: la sciatrice elvetica Walliser non è lei, è l'altra elve- tica Figini. Vasti spazi per probabili rilassamenti anzi sfinimenti dei visitatori. Una boutique che spaccia, a prezzi alti, abiti marchiati con il frontale del tempio greco sormontato dai 5 cerchi, il simbolo del museo. Oggi tutta Losanna mangerà e berrà gratis, al museo e sul lungolago. Una fiamma arriverà sulle acque, ci sono anche gruppi italiani coinvolti nelle celebrazioni. Balli popolari e orchestra filarmonica di Berlino, se la pioggia, oggi abbondante, non rovinerà tutto. Previste anche dimostrazioncine contro Samaranch per via del suo passato franchista, dimenticato a Barcellona ma non qui, dove la sensibilizzazione politica mondiale è cominciata da poco, per i radical-chic più che per una plebe che non c'è o se c'è è nera e se ne frega dei marmi bianchi e dei passati grigi. Gian Paolo Ormezzano mondo dei Giochi Losanna ca il calore Cimeli esposti al Museo Olimpico del Ciò: il casco di Killy (1968). l'immagine di due donne pugili (1904) la scarpa di Cari Lewis a Los Angeles '84 berrà gratis, al museo e sgolago. Una fiamma asulle acque, ci sono anchpi italiani coinvolti nelbrazioni. Balli popolari estra filarmonica di Berlinpioggia, oggi abbondanrovinerà tutto. Previstedimostrazioncine controh i dl Cimeli esposti al Museo Olimpico del Ciò: il casco di Killy (1968). l'immagine di due donne pugili (1904) la scarpa di Cari Lea Los Angeles '84