C'è la fila per l'oro di Balbo di Angelo Caroli

Il bomber dell'Udinese è diventato l'irresistibile attrazione del mercato Il bomber dell'Udinese è diventato l'irresistibile attrazione del mercato C'è la Big per l'oro di Balbo Nella corsa la Roma vicina al traguardo Balbo ci ricorda il figaro del Barbiere di Siviglia: tutti lo cercano, tutti lo vogliono. A un passo dal traguardo, in questa singolare asta dei desideri, è la Roma. Il che non desta stupore, poiché la nascita del nuovo consiglio di amministrazione giallorosso garantisce serietà e porta denaro sufficiente sia a saldare debiti vecchi, sia ad affrontare esposizioni nuove. La Roma si attacca comunque al salvagente meno doloroso, il baratto con conguaglio: tu (Udinese) dai una cosa a me (Balbo), io (Roma) dò più cose a te (Carnevale, Montalbano e Provitali e Maini). Il resto, soldi. Quando c'è uno scambio di merce di mezzo, è difficile stabilire il costo reale di un giocatore, ogni valutazione diventa un elastico che si allunga dalla parte di chi lo tira. Perciò è prudente restare su cifre di massima. Fino a qualche giorno fa, il costo di Balbo si aggirava attorno ai 15 miliardi (Moggi sostiene che «il prezzo giusto è 13 mila milioni», Damiani aggiunge che «vale la base su cui sta lavorando la Roma»). Con la sontuosa offerta giallorossa, i 15 miliardi sono diventati 18. Ma se l'Udinese ha bisogno di soldi perché rinuncia a Balbo e accetta soltanto giocatori? Perchè Pozzo non si accontenta di un nudo e crudo scambio di pedine, ma pretende una robusta aggiunta in lire (7 miliardi tondi). Su queste fondamenta, si articola una trattativa che si sta concludendo felicemente. Balbo appartiene ad una razza speciale di calciatori, il cannoniere: chi ce l'ha se lo tiene stretto, a meno che non abbia bisogno di racimolare quattrini. Chi non ce l'ha, fa di tutto per assicurarselo con la speranza di cambiare la qualità della propria squadra. Oggi va di moda Abel Eduardo Balbo: con i suoi 21 gol nella regular season (più uno nello spareggio con il Brescia) ha tolto dai pasticci (serie B) l'Udinese e si è piazzato al secondo posto dietro Signori (26 reti) nella classifica dei bomber scelti. Pozzo, presidente imprevedibile ma realista, dopo aver tirato giù quattro conti ha capito che deve privarsi dell'argentino se vuole acchiappare due piccioni con una fava: salvaguardare il bilancio e vivere un campionato senza patemi. Tenerlo sarebbe un lusso che possono permettersi il Milan (che reputa incedibili Van Basten e Papin), l'Inter (Sosa), la Juventus (Roberto Baggio) e la Lazio (Signori). Ma chi è Balbo? Un centravanti completo (Sandro Mazzola dice che «non sembra un sudamericano tanto è pratico, comunque dotato di fiuto del gol e bravo anche nel gioco di testa»), capace di finalizzare lo schema e di costruirlo. In contropiede dimostra eccellenti doti, anche in volate di 40 metri non perde contatti con il... pallone. Piuttosto, il suo rendimento cala in trasferta (solo 6 reti). Ha 27 anni, ha esordito nel Newell's (Argentina) nelle cui file ha segnato 9 gol in 23 partite, è passato nell'88 al River Piate (38 gare, 12 reti). In Italia lo ha portato Caliendo (costo 1 milione di dollari), se lo assicurò l'Udinese nell'estate dell'89. Questo il curriculum friulano di Balbo: 60 partite in A ('89/90 e '92/93) e 32 volte a bersaglio, 74 gettoni in B ('90/91 e '91/92) con 33 gol all'attivo. La Roma, che dovrebbe concludere l'operazione da un momento all'altro, è l'ultima di una lunga lista di pretendenti. Ha cominciato il Torino (a Pasqua sembrava che Balbo diventasse granata in cambio di Bruno, Silenzi e 4 miliardi). Poi si sono inserite la Lazio (Riedle, Melchiori, Corino), il Napoli (Crippa, Corradini, Francini e 8 miliardi), l'Inter (Schillaci, Del Vecchio, Caniato e 5 miliardi), il Milan (Evani, Donadoni, Nava). Infine, è scesa in pista la Roma. E l'affare è quasi fatto. Il campionato dirà se ha avuto ragione lei a vincere questa corsa ai piedi d'oro di Balbo. Angelo Caroli ■ lllllltiili Abel Eduardo Balbo è nato a Villa Constitución (Argentina) il primo giugno '66

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