Fiat cassa straordinaria ma nessuno a «zero ore»

Accordo al ministero per gestire lo stato di crisi dell'auto Accordo al ministero per gestire lo stato di crisi dell'auto Fiat, cassa straordinaria ma nessuno a «zero ore» ROMA. Per dimensionare la produzione alla crisi del mercato dell'auto la Fiat da luglio ricorrerà alla cassa integrazione straordinaria avendo esaurito le 52 settimane di cassa ordinaria in due anni. In concreto però non cambierà nulla rispetto al passato in quanto la Fiat continuerà ad utilizzare la cassa settimanale o plurisettimanale, senza sospendere gli operai a «zero ore», senza chiudere stabilimenti e senza dichiarare «eccedenze di personale». Queste le linee generali dell'accordo che si è concluso ieri al ministero del Lavoro alla presenza del ministro Giugni tra le due delegazioni: quella Fiat guidata dai responsabili delle relazioni industriali della Fiat spa Figurati e dell'Auto Gasca; quella sindacale composta dai segretari dei metalmeccanici: Vigevani e Mazzone della Fiom, Baretta della Firn, Di Maulo della Uilm e Cavalitto del Sida. Il testo prevede una serie di garanzie. Importante l'impegno del ministro a nome del governo di ampliare l'utilizzo della cassa integrazione ordinaria (anche oltre le 52 settimane in due anni) per tutte le aziende coinvolte nella crisi dell'auto (come fornitrici o come indotto) inferiori a 50 di- pendenti. In pratica si tende ad evitare procedure complesse per imprese che non hanno strutture burocratiche adeguate. Per quanto riguarda la Fiat Auto i sindacati hanno ottenuto una rete di verifiche sulla «salute dell'azienda». Sono, per esempio, previsti incontri bimestrali al ministero del Lavoro per esaminare l'andamento dell'auto; il 15 luglio con la Fiat Auto ci sarà la verifica annuale normale prevista dal contratto di lavoro e non ancora avvenuta. In settembre il ministero del Lavoro e quello dell'Industria verificheranno con l'azienda e con i sindacati le strategie industriali del settore e le eventuali iniziative di sostegno. Il ministro ha commentato positivamente l'intesa auspicando che possa essere di esempio per quella più generale che si dovrà firmare per la riforma della con¬ trattazione. «Un accordo sindacale tra Fiat e sindacati dopo una trattativa serrata, ma non drammatica dimostra - ha detto Giugni - che molte cose sono cambiate in Italia». «Abbiamo evitato - ha detto Di Maulo della Uilm - che dal 28 giugno (fine della cassa ordinaria) la Fiat procedesse unilateralmente come era possibile. Nella realtà è come se proseguisse la cassa ordinaria; in più sono fissate una serie di verifiche senza che ci siano stabilimenti chiusi». Cavalitto, segretario generale del Sida, ha dichiarato: «Le ore trascorse al ministero del Lavoro sono state utili per definire un livello di tutela allargato a tutte le imprese dell'indotto o fornitrici. Inutile nasconderci che lo "stato di crisi" esiste; però evitando il ricorso alle zero ore, al fermo degli impianti e distribuendo sui lavoratori la cassa ordinaria, stiamo riuscendo a governare la crisi in modo soddisfacente». Intanto la Fiat ha già informato i sindacati sulle fermate previste per luglio: dal 28 giugno al 4 luglio i lavoratori in cassa saranno 23.700; nella settimana dal 5 all' 11 luglio i sospesi saranno 24.000; dal 12 al 17 luglio i cassintegrati saliranno a 37.000; dal 19 al 25 luglio saranno 43.000 e nella settimana dal 26 luglio al 1° agosto (alla vigilia delle ferie) 52.000. Sergio Devecchi Il ministro del Lavoro Gino Giugni vuole chiudere la trattativa sul costo del lavoro

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