I vip ci perdevano la testa

I vip ci perdevano la testa I vip ci perdevano la testa Scelto da Hirohito, Krusciov, Fellìni Quando, nel 1974, Alain Delon decise di girare con Jean-Paul Belmondo il film «Borsalino», si racconta che ebbe contatti con l'industria alessandrina per cercare di ottenere finanziamenti in cambio di quella pubblicità indiretta. Secca la risposta: l'azienda sentenziò che, piuttosto, sarebbe toccato ai produttori cinematografici sborsare i quattrini per poter utilizzare un nome così prestigioso. Perché in 136 anni di storia il prestigio della griffe è qualcosa che sembra essere uscito indenne dai diversi momenti di difficoltà e di crisi produttiva che il cappellificio ha conosciuto. Un successo conquistato grazie alla qualità dei modelli, ma ribadito e amplificato dai tanti vip che in ogni parte del mondo hanno scelto un «Borsalino». L'elenco è davvero ricco e comprende capi di Stato, principi dell'industria, artisti. E nelle sale del museo di Alessandria sono esposti i prototipi dei modelli indossati proprio da questi famosi testimonial. Si va dalla bombetta che scelse l'imperatore del Giappone Hirohito a quella preferita da Mussolini; e si prosegue con uno dei duemila cilindri che Reza Pahlevi di Persia ordinò in occasione del millenario di Persepoli. Ancora fra gli uomini politici, il «Borsalino» ha fatto parte del guardaroba di Nikita Krusciov o del senatore Giovanni Giolitti. Nella sua lunga storia, il «Borsalino» è stato inoltre il cappello di Buffalo Bill e di Al Capone, mentre il museo conserva copie del «charro» in oro zecchino per Pancho Villa, dei modelli creati per papi e cardinali o dei feltri prediletti da Robert Redford. E che il «Borsalino» sia diventato un simbolo di prestigio lo testimonia anche l'iniziativa che l'azienda varò due anni fa, quando decise di regalare un modello in pelo di lepre e con le iniziali stampate in oro a 50 vip italiani. Lo ricevettero, fra gli altri, Cossiga e Andreotti (all'epoca presidente della Repubblica e del Consiglio), Giovanni e Umberto Agnelli, Luca di Montezemolo, Federico Fellini, Umberto Eco, Gassman e Sordi. [1. u.j il el o ro Fellini, «fan» dei Borsalino

Luoghi citati: Alessandria, Giappone, Persia