Il viceministro fa lo 007 protestano Usl e Regioni di Raffaello Masci

Il viceministro fa lo 007 protestano Usi e Regioni Il viceministro fa lo 007 protestano Usi e Regioni SCONTRO NEL GOVERNO B ROMA . ARUFFE al palazzo della Sanità. «Vede questa storia sul costo esoso dei farmaci? Oggi è l'argomento all'ordine del giorno e ci sono pure degli arresti di mezzo. Io la tirai fuori già diverso tempo fa, ma non rientrava nella mia delega e fui messo a tacere». Così parla Publio Fiori, democristiano di obbedienza andreottiana, eletto a Roma a furor di popolo. Sottosegretario alla Sanità, si trova «vice» di un ministro del suo stesso partito, Mariapia Garavaglia, ma non ci va d'accordo, proprio per niente. Va da sé che questo dissapore è espresso da entrambe le parti con le formule più corrette, edulcorate e diplomatiche possibili, ma, nella sostanza, i due politici sono fatti di stoffa diversa e incompatibile. E allora litigano. In principio fu la disputa di competenza sul costo dei farmaci, ma poi è arrivata - è cronaca di questi giorni - la rogna degli ospedali, che possiamo sintetizzare così. Il sottosegretario Fiori ottiene dal proprio ministro la delega sugli ospedali, dopo di che - lancia in resta parte con una ispezione alla ricerca di mali, inadempienze, scandali latenti. Comincia con gli ospedali romani, che di quel che lui cerca sono pieni. Infatti in pochi gior¬ ni il sottosegretario scopre, nell'ordine, che all'«arcispedale di San Giacomo» la lista d'attesa al reparto di ortopedia supera l'anno, che al Policlinico Umberto I la tac funziona a intermittenza, che al modernissimo «Sandro Pertini» il reparto di oculistica è utilizzato come spogliatoio per il personale ad- detto alle pulizie... e via elencando, e inoltre che la Regione Lazio non ha redatto ancora il piano sanitario. L'ispezione di Fiori, ovviamente, arriva ai giornali, la ciclica polemica sui mali della sanità riesplode in tutta la sua virulenza proprio nei giorni in cui si parla di ticket, di riforma del¬ la 502 (la famosa-famigerata legge De Lorenzo). Insomma il piano del sottosegretario è zolfo gettato sul fuoco. Il ministro manda una lettera al suo vice invitandolo a non prendere iniziative di tanta portata. Il sottosegretario replica, sempre per lettera, dicendosi disponibilissimo ad aderire alle direttive del ministro, ma, dal momento che una delega ce l'ha - vivaddio - deve pur lasciargliela gestire con un minimo di autonomia, o no? E così 1'«operazione Fiori» va avanti, suscitando le ire furibonde dell'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Antonio Signore, che protesta la sua giurisdizione in materia sanitaria. Anche a lui Fiore replica per le rime: «Gli avevo proposto di lavorare insieme - commenta il sottosegretario - ma Signore è stato irremovibile. Adesso qualcuno mi dovrà spiegare come potremo chiedere più fondi al Tesoro senza individuare ed eliminare gli sprechi di denaro pubblico che caratterizzano molti ospedali romani». Ma nel momento in cui padrone della Sanità sono le Regioni - dicono fonti del ministero vicine alla Garavaglia - non possiamo partire a testa bassa contro certi ben noti mali del settore, perché otterremmo solo un gran polverone e, cosa temibilissima, una levata di scudi delle Regioni medesime che potrebbero ricorrere alla Corte Costituzionale. In effetti le Regioni sono già in preallarme bellico nei confronti della Sanità, forti del motto «se dobbiamo farci carico della spesa vogliamo anche contare». Come finirà? Finirà col fatto che oggi il ministro incontrerà il suo sottosegretario e, a dire delle due parti, un accordo si troverà. Altrimenti - ha fatto sapere Fiori - lui potrebbe anche restituire la delega. Raffaello Masci Publio Fiori indaga negli ospedali ma viene sgridato «Invadi il campo degli assessori» Il ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia e il suo vice Publio Fiori •:/Vv>:-:oxovv:::::::::^

Luoghi citati: Regione Lazio, Roma