Ticket ospedalieri il ministro dice no

IIlllll Coro di proteste accoglie il progetto di far pagare 10 mila lire al giorno per il ricovero Ticket ospedalieri, il ministro dice no Garavaglia: «Non è una mia proposta Basta bollini, misure più eque» ROMA. Ticket ospedalieri: di certo per ora c'è solo lo scontro. Per il resto prevale la confusione e la sorpresa. Sorpreso ma intenzionato a contrattare si è detto infatti ieri il ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia: la notizia di un ticket da diecimila lire sui ricoveri l'avrebbe appresa solo ieri mattina dalla lettura dei giornali. Immediata la richiesta di chiarimenti e anche di un incontro con il presidente del Consiglio Ciampi. «Il ticket sul ricovero ospedaliero non è una mia proposta, ma è stata avanzata da altri ministri - ha precisato -, Ogni ipotesi di ticket, per qualsiasi cosa, deve essere calibrato con misure di semplificazione ed equità. Altrimenti - ha avvertito - io non metto nessun ticket». Le ipotesi elaborate dalla Garavaglia in vista della manovra economica prevedono, comunque, «l'eliminazione della tassa di 85 mila lire sul medico di famiglia e dei bollini per gli esenti: per questo - ha spiegato - penso a forme di copertura di tali misure». In altre parole, è una misura «che può essere contrattata all'interno di quei diversi pesi e misure che vorrei utilizzare per rendere esenti coloro che ne hanno veramente bisogno e per fare in modo che si possa realizzare un servizio sanitario nazionale efficiente per tutti». L'intenzione del ministro, dunque, è di «ragionare con le parti sociali» e col resto del governo discutere l'ipotesi del ticket sul ricovero «con il Tesoro o con chi ha proposto questa misura». Oltre alla sorpresa del ministro della Sanità, l'introduzione del ticket sui ricoveri ha scatenato un coro di no. Contrari si sono detti i suoi sottosegretari. Il democristiano Publio Fiori ha spiegato che «sarebbe ridicolo mettere un ticket di diecimila lire quando si tollerano degenze improprie che gonfiano le giornate di ricovero negli ospedali per oltre il 50 per cento. Il costo di 500 mila lire al giorno costituisce uno spreco di centinaia, di miliardi». Per Fiori, invece, sarebbe più giusto e più produttivo «fissare protocolli di degenza per ciascun tipo di ricovero po- nendo limiti temporali ben precisi oltre i quali scattano responsabilità personali di amministratori e medici». Niente da fare nemmeno per il presidente della commissione Sanità, la socialista Elena Marinucci. «Dire a chi ha già pagato tanto che se ha la sfortuna di doversi ricoverare dovrà pagare ancora, significa volere che l'Italia diventi leghista, volere che scoppi una rivoluzione in piazza. Voglio sperare che si tratti di notizie giornalistiche che nulla hanno a che fare con serie intenzioni politiche del governo: altrimenti, forse divento leghista e vado in piazza anch'io. Non posso immaginare - ha chiarito che dopo tutti i discorsi del presidente dela Repubblica si intenda in questo momento imporre un'ulteriore vessazione, peraltro del tutto incongrua. Mi voglio augurare che questo rimedio non dico non venga approvato, perché così non sarà, ma neppure proposto». Divisi, invece, i sindacati di settore. Alle proteste dell'associazione degli utenti e aiuti ospedalieri si sono contrapposte le caute aperture dei medici di famiglia. Secondo il segretario nazionale della Fimmg, Mario Boni, «ci sarebbe una certa logica nella applicazione di un modesto ticket per il servizio alberghiero: la persona ospedalizzata cui viene dato da mangiare e da dormire nel periodo della degenza non spende nulla all'esterno per queste voci e può dunque dare un contributo minimo per i sei-vizi di cui usufruisce». Il problema, secondo Boni, è piuttosto rappresentato dalla «qualità assolutamente scadente dei servizi offerti». D'accordo sul ticket per i ricoveri e anzi a favore del pagamento di una quota anche per la visita del medico di base, il segretario nazionale della confederazione dei medici ospedalieri, Carlo Sizia: «Trovo congruo un ticket di 10-15 mila lire al giorno per i primi 15 giorni di ospedalizzazione: solo così - ha spiegato - eviteremo i ricoveri impropri e scoraggeremo chi va in ospedale per evitare il ticket sulla diagnostica». [f. ama.] IIlllll lllllil Una corsia d'ospedale. Il Governo sta studiando se introdurre un ticket sui ricoveri

Persone citate: Carlo Sizia, Elena Marinucci, Garavaglia, Mario Boni, Publio Fiori, Sanità Maria

Luoghi citati: Italia, Roma