L'atleta torinese pronto al deciso salto di qualità di Roberto Condio

L'atleta torinese pronto al deciso salto di qualità L'atleta torinese pronto al deciso salto di qualità Occhienti, più sprint «Miglioro nei 100, ma la mia preferenza va sempre ai 200 metri» Coppa Europa, Universiadi e Mondiali gli obiettivi immediati Quattordici gare in 40 giorni. Un tour de force in giro per l'Europa faticoso ma ricco di soddisfazioni. Determinante per convincersi di essere finalmente sulla strada giusta. Carlo Occhiena, 20 anni, velocista torinese da questa stagione tesserato per le Fiamme Oro Padova, ha conquistato con una primavera da protagonista quel posto privilegiato nella rosa degli sprinter azzurri sempre sfuggitogli dopo averlo prenotato con il titolo italiano indoor dei 200 vinto a soli 17 anni nel febbraio '90 con un sorprendente 20"99. Dopo due annate zeppe di occasioni perdute per colpa di guai fisici, problemi tecnici e immaturità psicologica, Occhiena si sente per la prima volta sereno, a posto fisicamente e mentalmente, pronto a tentare il salto di qualità. A confortarlo sono i risultati dell'avvio di stagione. Il titolo tricolore universitario dei 100, il clamoroso 10"29 ventoso siglato a Budapest il 29 maggio nella Coppa Europa per club vinta dalle Fiamme Oro, e le due buone frazioni disputate nella 4x100 azzurra sembrerebbero testimoniare la trasformazione di Occhiena da specialista del mezzo di giro di pista a sprinter puro. «Questi risultati - spiega - sono il frutto dell'ottimo lavoro svolto in inverno con il mio tecnico Massimo Sereno. Nelle indoor ho corso più spesso sui 60 metri che sui 200 per curare l'accelerazione. Le bassissime frequenze in corsa erano il mio punto debole. Abbiamo cominciato a risolvere anche questo problema. Ora ho più velocità nelle gambe, ma la mia gara preferita restano i 200». Solo nelle esibizioni più recenti (Golden Gala romano e campionati societari di Arzignano) Occhiena ha perso un poco di smalto. «Testa e gambe erano troppo stanche - sottolinea -. Non ero abituato a certi ritmi: in un mese e mezzo sono rimasto solo cinque giorni a casa e ho potuto allenarmi pochissimo. Sempre raduni, gare e viaggi. Da lunedì sono a Torino per una settimana. Lavoro sulla nuova pista del Cus e cerco di rilassarmi. Davanti a me ho un'estate intensa». L'agenda di Occhiena è ricchissima di appuntamenti. Onorarli tutti vorrebbe dire ga¬ rantirsi la fiducia dello staff tecnico federale e ipotecare un brillante futuro. La scadenza più vicina è quella del prossimo weekend con la Coppa Europa per nazioni di Roma. «Lottiamo in sei per i quattro posti della staffetta veloce. Da lunedì (domani ndr) siamo in raduno a Rieti. Ultimamente non siamo andati granché bene: le scelte non sono ancora state fatte e tra di noi c'è troppa tensione. Se i tecnici avessero puntato decisamente su una formazione, oggi i tempi forse sarebbero più confortanti». Dopo Roma, la caccia ai due grandi obiettivi stagionali: la partecipazione alle Universiadi americane di Buffalo (14-20 luglio) e ai Mondiali di Stoccarda (14-22 agosto). Dice Occhiena: «Alle Universiadi ci tengo tantissimo. E' un'esperienza di sport e di vita che vorrei provare. C'è un solo problema: il professor Vittori non vuole lasciar partire i velocisti già in ritiro per i Mondiali. Parlerò con lui nei prossimi giorni». E per Stoccarda? «Innanzi tutto cercherò di guadagnarmi un posto nella staffetta. Poi sarebbe splendido avere anche una chance individuale. Il minimo sui 100 l'ho già fatto. Quello dei 200 è di 20"70, un tempo che quest'anno sento alla mia portata. Cercherò di realizzarlo nei prossimi meeting italiani, magari al Sestriere». Roberto Condio Occhiena, da domani in ritiro

Persone citate: Carlo Occhiena, Golden Gala, Occhiena, Vittori