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Consiglio di Stato respinge il ricorso Consiglio di Stato respinge il ricorso Pinerolo, valido il voto del '91 «I pinerolesi non torneranno alle urne - annuncia il sindaco, Livio Trombotto -. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del missino Carmine Manganiello». Manganiello prospettava l'illegittimità del Consiglio comunale di Pinerolo insediato con il voto del 24 novembre 1991 e chiedeva la sospensione della sentenza del Tribunale amministrativo regionale che gli aveva respinto in prima istanza il ricorso come inammissibile. I 40 consiglieri comunali, che già erano stati rimandati a casa due anni fa con l'annullamento delle elezioni del 1990 (cui seguì un anno di commissariamento prefettizio), tirano ora un respiro di sollievo, dopo aver atteso con apprensione per un anno e mezzo l'esito di questo secondo ricorso, proposto al Consiglio di Stato il 29 febbraio dello scorso anno. «Finalmente è stata tolta ogni ipoteca sul Consiglio comunale e potremo procedere più serenamente verso obiettivi determinanti come il piano regolatore e l'area industriale», commenta Trombotto. La storia del ricorso di Manganiello è contorta. Prese il via dall'esclusione dalla tornata elettorale del novembre '91 del democristiano Paolo Aimar, deliberata dalla Commissione elettorale circondariale di Pinerolo, poiché ritenuto non eleggibile in quanto consigliere comunale in carica nel comune di Bagnolo Piemonte. Ne uscì un contenzioso di difficile lettura e un primo ricorso al Tar di Paolo Aimar, il quale sosteneva di aver rassegnato le proprie dimissioni al sindaco di Bagnolo in tempo utile per potersi candidare a Pinerolo. Il Tar adottò un provvedimento di sospensione nei confronti della determinazione della Comissione elettorale che procedette ad una nuova deliberazione che confermò comunque l'esclusione di Aimar. Contro quest'ultimo atto e la proclamazione degli eletti, Carmine Manganiello oppose il suo ricorso, [a. tav.]