A Chivasso un giovane di 24 anni perde la vita sulle rive del Po

A Chivasso un giovane di 24 anni perde la vita sulle rive del Po A Chivasso un giovane di 24 anni perde la vita sulle rive del Po Folgorato mentre pesca Ha lanciato l'amo della sua canna e ha toccato ifili dell'alta tensione Investito da una scarica violentissima: vano ogni tentativo di salvataggio Folgorato mentre pescava. Con una canna telescopica al carbonio, mentre si dedicava al suo hobby preferito nella roggia San Marco a Chivasso, ha toccato i fili della linea elettrica soprastante; una scarica lo ha fulminato. Così è morto ieri mattina Michele Crossasso, 24 anni, impiegato al reparto presse della Fiat Mirafiori. Abitava con i genitori e una sorella minore a Torino, in corso Regina Margherita 214. La disgrazia non ha avuto testimoni. Intorno alle 10 il giovane si trovava accanto ad un guardrail in ferro, su di un ponticello del corso d'acqua in regione Brozzola, che poche decine di metri a valle si immette nel Po. Usando la canna estraibile lunga oltre 8 metri forse non ha tenuto conto della soprastante linea da 15 mila volt. Racconta Filippo Alaimo, 52 anni, custode dell'adiacente cava della Cms: «Ho sentito un forte botto, ho subito pensato ad un incidente, qualcuno che si fosse schiantato con l'auto contro il cancello d'ingresso del cantiere. Sono corso a verificare cosa era accaduto. Mi sono trovato davanti agli occhi un quadro agghiacciante: il pescatore era a terra con la canna semidistrutta tra le mani. Ho subito telefonato ad un'ambulanza della Croce Rossa». In pochi istanti una lettiga è arrivata sul posto, ma le condizioni del giovane sono apparse da subito disperate, presentava ustioni in diverse parti del corpo. Al vicino ospedale dell'Usi 39, i medici però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Ai carabinieri della compagnia di Chivasso è toccato poi l'ingrato compito di informare i famigliari dello scomparso. Non si danno pace di quanto è accaduto. Ricorda la madre, Noris Magario, 50 anni, casalinga: «Michele era dall'età di 6 anni che andava a pescare, i corsi d'acqua del Chivassese li conosceva benissimo. Era un ragazzo prudente in tutti i suoi movimenti. La pesca è sempre stata la sua grande passione. Era un giovane dinamico, praticava un po' tutti gli sport; nel '90 è stato anche campione italiano di bocce, serie D. Prima di fare qualcosa ci pensava sempre due volte, non riesco proprio a capire cosa gli sia successo». Aggiunge il padre, Francesco, 53 anni, pensionato: «Da poco aveva acquistato una casa in campagna, a Bairo Canavese dove vive la nonna materna, Maria Sartoris, e la fidanzata. Tra non molto si sarebbero sposati. Una bella coppia. Un destino crudele ce l'ha portato via». La magistratura torinese ha ordinato l'autopsia per fare piena luce sulla morte di Michele Crossasso. [d. a.] L'hobby della pesca è stato fatale per Michele Crossasso

Persone citate: Crossasso, Filippo Alaimo, Maria Sartoris, Michele Crossasso, Noris Magario

Luoghi citati: Bairo, Chivasso, Torino