Presto altri due in piazza Crispi e piazza Della Vittoria di Maria Teresa Martinengo

Presto altri due in piazza Crispi e piazza Della Vittoria La madre scozzese l'ha portata con sé Padre vìttima della legge «Non rivedrò mia figlia» Bimba di 4 anni contesa dai genitori L'Italia non ha firmato la convenzione Anche l'ultima speranza è svanita. Giuseppe Lo Vetere non sa se e quando potrà tornare ad essere padre per la sua bimba di 4 anni. La moglie, scozzese, poco meno di un anno fa è tornata in Gran Bretagna con la piccola. E per il tecnico dell'Iveco, 39 anni, residente a Castiglione Torinese, è incominciato il calvario. Il calvario di un padre che, senza essersi macchiato di alcun reato, ha perso da un giorno all'altro la potestà sulla figlia e con quella la possibilità di vederla. L'ultimo capitolo, che l'ha spinto a raccontare la sua vicenda (perché qualche legislatore pensi ai tanti genitori disperati come lui), è stato scritto in poche righe dal Tribunale per i minorenni di Torino, al quale si era rivolto sette mesi orsono. «Dichiara la propria incompetenza a provvedere sull'istanza proposta», dice in burocratese il documento. Alle spalle, decine di documenti tradotti, carte bollate, colloqui con magistrati. «Non c'è alcuna legge che tuteli la mia posizione: l'Italia non ha ratificato la convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale di minori. Non ho speranza», dice Lo Vetere dopo essersi battuto con tutte le armi legali a disposizione. «Finora ho speso 50 milioni in avvocati e viaggi, ma non è servito. Ho accumulato solo frustrazione e dolore: vengo tenuto lontano da mia figlia, come un criminale. La legge d'Oltremanica tutela la madre, cittadina britannica. Io sono un importuno, uno di cui non fidarsi perché la legge italiana per un caso come il mio dice nulla, non esiste». Marie Joanne Cunningham, 32 anni, un giorno del settembre '92 ha lasciato la casa di Castiglione con la piccola ed è tornata al paese natale, Kilmarnock. «Da allora ho smesso di esistere come padre. E anche la legge italiana è svanita: eppure il nostro matrimonio, avvenuto in Scozia, era stato registrato anche qui. La bambina è nata a Chivasso, ha doppia nazionalità». L'uomo i acconta la sua storia con il tono di chi è ancora incredulo. «Ho conosciuto Marie Joanne a Dubai. Eravamo entrambi lì per lavoro. Ci siamo sposati nell'88, l'anno seguente è nata la nostra splendida bimba». Nell'agosto scorso la famiglia va in Sicilia, nel paese natale di Lo Vetere, con i genitori di Marie Joanne. «E' stato un mese di contrasti. Pochi giorni dopo essere rientrati a Castiglione io sono partito per lavoro, e lei, senza dirmi nulla, è tornata dai suoi». In ottobre il tecnico riceve un decreto dell'autorità giudiziaria scozzese che gli proibisce di sottrarre la bambina al controllo materno, di portarla fuori dalla Scozia. Allora inizia l'odissea tra Tribunale per i minori, carabinieri, consolato di Edimburgo, uno studio legale di Glasgow. Nessuno riesce a dirgli qualcosa di certo sui suoi diritti. Lui e la moglie non sono separati, ma vedere la bambina è un'impresa impossibile. «Per Natale, in extremis, ho ottenuto di stare con lei due ore al giorno in una casa parrocchiale e solo dopo aver consegnato passaporto e biglietto aereo al prete». Maria Teresa Martinengo Il padre Giuseppe Lo Vetere ha deciso di raccontare la sua storia

Persone citate: Castiglione, Giuseppe Lo Vetere, Lo Vetere, Marie Joanne, Marie Joanne Cunningham