Batticuore dei tifosi davanti al maxischermo in piazza San Carlo

Batticuore dei tifosi davanti al maxischermo in piazza San Carlo Batticuore dei tifosi davanti al maxischermo in piazza San Carlo Caroselli dì auto granata Diecimila voci: la Coppa è nostra Mezza piazza San Carlo, quella verso Porta Nuova, ordinatamente stipata di tifosi granata: settemila all'inizio della partita, oltre diecimila al termine, che sono poi cresciuti e si sono allargati ed hanno invaso con caroselli tutti i corsi principali della città in un fragore di clacson e in uno sventolio di bandiere con il toro rampante. Prima i più fedeli a vedere Roma-Torino in diretta, trasmessa da Italia 1, sul grande schermo «Gulliver» che la società granata aveva predisposto in piazza San Carlo. Poi tutti a festeggiare la coppa attesa con ansia fino all'ultimo minuto di gioco. Già prima delle 20 migliaia di giovani affollavano la piazza, provando cori e urla. Via Roma (mai il nome di una via è stato più inadatto) è stata bloccata al traffico, i vigili urbani hanno presidiato tutta l'area interessata, numerosi reparti di polizia e carabinieri sono stati scaglionati lungo le vie laterali. Il problema, per l'ordine pubblico, non era tanto «durante» quanto «dopo» la partita, con l'esplodere della gioia per la coppa vinta o della rabbia per averla persa. Ed è stata gioia: lunga, rumorosa, piena di folclore e di spensieratezza nel corteo che si è diretto verso la sede del Torino, in corso Vittorio. Pochi affari per i bar di piaz- za San Carlo: al seguito della tifoseria granata è arrivata un'organizzatissima carovana di caffetterie e paninoteche mobili che ha foraggiato le migliaia di spettatori per tutta la partita. Ottimi affari anche per venditori di sciarpe, magliette (già con la data della finale di Coppa Italia), bandiere e soprattutto trombe ad aria compressa, un attentato ai timpani di chi ha partecipato alla festa e degli abitanti del centro. Non sono mancati gli striscioni provocatori verso i bianconeri, come «Gobbi, noi a Roma voi in poltrona», oppure quelli storico-patetici, come «Torino è stata e resterà granata». Qualcuno, pensando al ballottaggio di oggi, ha risolto la contesa Novelli-Castellani con un enorme striscione: «Mondonico sindaco». L'inizio della trasmissione, alle 20,28, è stato accolto da un boato che ha fatto tremare la piazza: un tentativo di usare fumogeni è stato dissuaso dai carabinieri. Il boato si è ripetuto alla presentazione dei giocatori del Torino, accompagnato dallo sventolio di centinaia di bandiere di tutte le dimensioni. E' mancato invece il boato al primo goal, poco prima delle 21, quasi fosse scontato, ma lo sventolio delle bandiere si è protratto per vari minuti. Dura, invece, la contestazione verso i giocatori della Roma e l'arbitro, ogni volta che un granata finiva a terra. Quasi all'unisono i tifosi arrampicati sul basamento del monumento hanno scandito: «Porco, bastardo, faccia di m...». Senza malanimo. La vittoria attesa e sperata ha cancellato l'offesa dei rigori. Nei successivi caroselli che si sono protratti fino a notte inoltrata c'è stato solo tanto rumore e gioia per la vittoria. [g. b.] L'incitamento dei tifosi granata in piazza San Carlo durante la finale di Coppa Italia giocata ieri sera dal Torino a Roma

Persone citate: Mondonico

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino