Si è spento Giorgio Sarosi che portò la Juve al nono titolo

Si è spento Giorgio Sarosi che portò la Juve al nono titolo CALCIO IN LUTTO Si è spento Giorgio Sarosi che portò la Juve al nono titolo Il dottore dello scudetto Vinse con Agnelli presidente e Boniperti in campo La lunga carriera di tecnico nel torneo italiano Si è spento la notte scorsa a Genova Giorgio Sarosi, il tecnico del nono scudetto juventino. Sarosi aveva 81 anni, fu stella del Ferencvaros di Budapest e della Nazionale ungherese e poi allenatore di vaglia nel campionato italiano dal 1947, anno in cui abbandonò il suo Paese in segno di protesta per l'invasione sovietica. Sarosi, da tempo ammalato, è spirato nel sonno, nella casa di riposo Basilea dove viveva insieme alla moglie, Marika, di 79 anni. Da quando aveva cessato l'attività agonistica, il tecnico si era stabilito a Genova e da qualche mese aveva lasciato la sua abitazione per trasferirsi nella casa di riposo. Giorgio Sarosi era nato a Budapest nel 1912. Entrò da ragazzo nel grande Ferencvaros e vi militò per tutta la sua vita di giocatore sino a diventarne presidente onorario. Da centravanti, debuttò con la Nazionale magiara non ancora ventenne, il 13 novembre 1931, a Torino, in Italia-Ungheria (3-2) che fu decisa da un gol di Cesarmi all' ultimo secondo, episodio da cui derivò la famosa «zona Cesarini». Per 61 volte Sarosi indossò la maglia della rappresentativa ungherese, realizzando quarantadue gol: addirittura sette in una volta, contro la Cecoslovacchia il 19 settembre del 1937, partita che si concluse 8-3 per i magiari. Avvocato e magistrato, Sarosi, o meglio il dottor Sarosi, partecipò ai Mondiali del 1934 e del 1938. Nel 1947, nei giorni dell'invasione dell'Ungheria da parte delle truppe sovietiche, Sarosi si trasferì in Italia come apolide. Fu allenatore di Padova, Lucchese, Bari. Approdò alla Juventus alla vigilia del campionato 1951-'52. La società bianconera lo chiamò da New York, dove si era appena trasferito. Sarosi fu entusiasta di tornare in Italia. Esordì il 2 dicembre del '51 proprio nella domenica in cui il torneo varava la novità della panchina per l'allenatore. La Juventus, temporaneamente affidata a Combi e Bertolini dopo la partenza di Jesse Carver, era seconda in classifica a un punto dal Milan. Sarosi condusse la squadra al traguardo del nono acu- detto, superando il Milan di sette lunghezze. Era presidente, allora, Giovanni Agnelli e in campo, tra gli altri, c'erano Boniperti, Muccinelli, Piccinini, Praest, gli Hansen e Parola. Un secondo posto nella stagione 1952-'53 e poi nuove esperienze alla guida del Genoa, della Roma, del Bologna e ancora della Roma per l'ultima tappa. Nel 1959 il dottor Sarosi concluse la sua lunga, rispettata e apprezzata avventura di stratega del calcio. Bruno Colombero Sarosi, Nazionale ungherese