Reggio Emilia, dopo i suicidi di studenti: i voti dei minori siano segreti

Reggio Emilia, dopo i suicidi di studenti: i voti dei minori siano segreti Reggio Emilia, dopo i suicidi di studenti: i voti dei minori siano segreti «Via i tabelloni, gogna dei bocciati» Un preside propone gli «scrutini riservati» REGGIO EMILIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «I ragazzi vanno aiutati a crescere. Bisogna promuovere lo sviluppo personale di tutti. Uno dei modi per non aiutarli è l'esposizione dei tabelloni coi nomi dei promossi, ma anche dei bocciati e rimandati». Carlo Bortolani, preside dell'Istituto tecnico commerciale di Scandiano, non ha dubbi: l'esposizione dei tabelloni è irrispettosa della persona, almeno laddove pubblicizza «insuccessi di ragazzi, minorenni, che non sono riusciti, per motivi che possono essere molto diversi, a conseguire risultati positivi. Così non si fa, sembra che questi ragazzi abbiano partecipato ad una competizione». La crociata di Bortolani, 56 anni, avvocato, ex insegnante di Diritto fino a quando quattro anni fa è divenuto preside, consigliere comunale della de a Reggio, è per ora molto isolata: non ha dalla sua parte nemmeno gli insegnanti della propria scuola, l'Ite Gobetti, e neppure gli studenti. Per non attuare quella che gli sarebbe sembrata una impopolare prevaricazione ha cosV optato, per quest'anno, per l'esposizione dei tabelloni, ma solo il tempo strettamente indispensabile, un paio di giorni. Ora, nelle bacheche del «Gobetti», si possono leggere soltato, classe per classe, i numeri e le percentuali di promossi, rimandati e bocciati: in totale 148 (74 per cento), 48 (23 per cento), 9 (2,2 per cento), risultati buoni soprattutto se confrontati con la media degli istituti tecnici. Bortolani è certo che la sua proposta creerà un movimento d'opinione e, in futuro, saranno molti quelli che gli daranno ragione. La mossa del preside di Scandiano sembra sull'onda di recentissimi, luttuosi avvenimenti: due. ragazzi si sono tolti la vita a causa degli insuccessi scolastici, un diciannovenne di Vicenza e una studentessa diciassettenne di Prosinone, bocciata per la seconda volta al liceo scientifico. Dice ancora Bortolani: «Dopo questi tragici fatti ho deciso di rendere pubblica la mia posizio- ne, illustrata al collegio docenti nel marzo scorso. Ho proposto, da quest'anno, di non esporre i tabelloni, salvo parere contrario dell'autorità scolastica. Purtroppo il collegio docenti si è posto a larghissima maggioranza sulla posizione contraria. Analoga risposta ho avuto dai rappresentanti degli studenti. Il no dei ragazzi non mi stupisce: l'hanno scritto anche sul giornalino della scuola che "non c'è motivo di cambiare la tradizione", che "far sapere alla gente i voti non genera alcuno stress". E' più sospetta la posizione degli insegnanti poiché la mancata esposizione dei tabelloni avrebbe necessariamente richiesto la loro disponibilità a convocare uno per uno gli studenti bocciati o rimandati, assieme ai genitori, per valutare le ragioni dell'insuccesso. Non ha senso che gli insegnanti espongano un verdetto e diano l'impressione di scappare via». Anche se, prosegue il preside, qualcosa già si fa: «Diversi insegnanti verso la fine dell'anno hanno scritto alle famiglie di ragazzi prossimi ad essere rimandati, o "graziati" in qualche materia. Ma non basta: bisogna spiegare il perché di un voto per sdrammatizzare molte situazioni. La scuola, così com'è, per molti studenti è assai pesante». Bruno Cancellieri i Secondo il preside d'un istituto tecnico è ingiusto esporre a tutti gli scrutini scolastici specie di gogna per rimandati e bocciati

Persone citate: Bortolani, Bruno Cancellieri, Carlo Bortolani, Gobetti

Luoghi citati: Reggio, Reggio Emilia, Scandiano, Vicenza