Nel Sudan
Nel Sudan Nel Sudan Carneficina di cristiani PARIGI. Notizie di massacri nel Sudan, Paese dove è in corso da anni una guerra ancora più cruenta che in Somalia, giungono da Parigi tramite le dichiarazioni del cinereporter Hugo d'Aybaury raccolte da «Liberation». Di ritorno dalla regione dei monti Nouba, abitati da un milione di neri cristiano-animisti in lotta contro il regime islamico del Nord, il documentarista racconta della strage di ben seimila persone avvenuta alla vigilia di Natale nel villaggio di Heiban, ordinata a freddo dall'alto commissario (governativo) di Kordofan per dare una lezione alle tribù della zona, tutte simpatizzanti dei guerriglieri ribelli. Questa specifica strage non è l'unica riferita da d'Aybaury ma solo quella, fra le tante, sulla quale è riuscito a raccogliere i dati più precisi. In un viaggio di tre settimane durante le quali ha percorso a piedi oltre duecento chilometri fra le montagne, il cinereporter ha avuto notizia di almeno novanta eccidi di varia entità. Difficile fare un preciso bilancio complessivo ma i villaggi attaccati avevano una popolazione (non necessariamente tutta sterminata in ogni singolo caso) che andava dai settecento abitanti di Timbera ai 10 mila di Omdureen. In tutti questi casi lo scopo delle forze armate governative era di intimidire la popolazione locale perché smetta di sostenere l'Spla di John Garang, in lotta contro il governo di Khartum che ha abbandonato lo stato laico per scegliere l'islamizzazione integrale e pretende di imporre la Sharia, la legge islamica, anche al Sud che le è completamente estraneo per ragioni religiose, storiche e culturali. Un altro obiettivo del governo, secondo Hugo d'Aybaury, consiste nell'impadronirsi delle potenzialità produttive agricole dei monti Nouba, dove negli anni scorsi la Banca mondiale e la Comunità europea hanno fatto investimenti in infrastrutture e macchinari. Nel Paese ridotto alla fame da una guerra interminabile quanto assurda, al governo di Khartum questa sembra l'unica via per recuperare un po' di autosufficienza alimentare. Il risultato di questi attacchi sistematici, però è stato solo quello di compromettere il lavoro dei tecnici stranieri per cui al momento, denuncia d'Aybaury su «Liberation», in buona parte di questa regione potenzialmente fertile «la situazione alimentare è teiribile». [e. st.)
Persone citate: John Garang
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