«Rivediamo la legge sull'aborto»

Garavaglia Garavaglia «Rivediamo la legge sull'aborto» ROMA. «Arrivare presto a una revisione della legge 194 sull'aborto». Questo l'auspicio del ministro della Sanità, Mariapia Garavaglia. «La legge 194 - ha detto ieri al mensile Sì alla vita - ha mancato a buona parte dei suoi obiettivi. Tutti o quasi, da una parte e dell'altra delle vecchie divisioni, concordano sul fatto che è necessario rimetterci mano. Gli aspetti preventivi sono stati trascurati. Sono fiduciosa sulla possibilità che il Parlamento intervenga in tempi abbastanza brevi». Ma come procedere alla revisione? «Esistono alcune proposte e mi sembra che possano costituire un buon punto di partenza per la discussione. La speranza è che si prosegua nello spirito che tutte le forze politiche hanno dimostrato nella recente discussione in Commissione Affari sociali della Camera, sulla relazione dell'allora ministro De Lorenzo. Non più contrapposizioni puramente dialettiche ed ideologiche, ma confronto concreto e pragmatico, per una maggiore attenzione alla sostanza delle questioni». «Nel frattempo - conclude il ministro - la legge va rispettata». Le affermazioni della Garavaglia hanno sollevato accese reazioni. «La 194 non è da cambiare, ma da applicare in tutte le sue parti, favorendo soprattutto la prevenzione, con l'abolizione già nella prossima finanziaria di tutti i ticket sui consultori», commentano Livia Turco, responsabile nazionale femminile del pds, e Elena Marinucci (psi), presidente della commissione Sanità del Senato. «La relazione sull'applicazione della 194 dimostra come la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza sia una buona legge. Infatti i dati presentati al Parlamento attestano che l'aborto è in costante calo - dice la Turco -. La 194 ha dunque ottenuto uno degli scopi che si prefiggeva: ridurre il ricorso all'aborto affermando l'autodeterminazione e la libertà femminile. Dispiace che il ministro Garavaglia ne riproponga la messa in discussione». Per la Marinucci «ogni desiderio di revisione della legge, che, dove è applicata, funziona e di cui le donne non abusano, è legato all'errore di credere che una buona normativa per le famiglie vada inserita nella 194. E' un'innesto impossibile: la politica delle famiglie deve avere vita autonoma. Va però apprezzata la parte della dichiarazione in cui il ministro afferma che la legge va applicata pienamente». Più dura Alma Agata Cappiello, responsabile delle donne del psi. «La legge sull'aborto non si tocca e il ministro Garavaglia farebbe bene ad occuparsi delle altre emergenze della Sanità, come i bollini e i ticket per i meno abbienti. Sono molto preoccupata e spero che, vista la sede in cui il ministro ha parlato, si tratti di un mero tentativo di "captatio benevolentiae". Non mi sembra il caso rimettere in dubbio la legittimità della 194, visto l'ampio consenso con cui sia a livello popolare, con il referendum, sia a livello parlamentare, è stata voluta». [r. i.j

Persone citate: Agata Cappiello, De Lorenzo, Elena Marinucci, Garavaglia, Livia Turco, Mariapia Garavaglia, Marinucci

Luoghi citati: Roma